Una lunga, lunghissima tradizione politica spazzata via in un solo giorno: è questo il primo, vero, verdetto che emerge dai risultati che, via via, stanno ridisegnando, di fatto, una nuova Francia. Per la prima volta nella storia della quinta repubblica né un socialista né un gollista saranno presenti al ballottaggio che, in questo turno di presidenziali, rappresenterà un affare privato tra Marine Le Pen e Emmanuel Macron, con quest’ultimo grande, grandissimo, favorito.
Fuori dal ballottaggio il Partito Socialista
Ne esce a pezzi il Partito Socialista il quale, addirittura, riesce a portare a casa un risultato inferiore alla doppia cifra, il che, per un partito che ancora in queste ore esprime sia il presidente che il primo ministro, significa una cosa sola: fallimento totale. Un disastro determinato non solo dal misero consenso elettorale emerso dalle urne ma, in modo particolare, dalla grandissima prestazione di Mèlenchon che con la sua sinistra alternativa e ripercorrendo le orme del premier greco Tsipras, l’autentico “killer” del Pasok, lo storico partito socialista ellenico, si afferma come il rappresentante più votato della sinistra. Neanche il forte Partito Comunista francese del passato era riuscito a fare tanto.
La sconfitta del fronte gollista
Non va meglio al fronte gollista, anch’esso, per la prima volta nella storia, fuori dal ballottaggio ma con cifre certamente più lusinghiere rispetto ai pronostici della vigilia. Un esito dato per scontato da molti analisti, soprattutto dopo la lunghissima campagna mediatica seguita ai presunti scandali che hanno riguardato lui e la sua famiglia in primis.
Al di là, insomma, di chi vincerà il prossimo ballottaggio, in Francia la storia è già stata scritta. Rimangono, ora, da valutare le ricadute che questo verdetto avrà nel Regno Unito, in Germania e, soprattutto, in Italia, tutte e tre al voto entro i prossimi nove mesi. E sia la vittoria di Macron che quella della Le Pen saranno in grado di indirizzare (e di far mutare) la politica dei governi di tutti questi paesi, tutt’altro che inclini a seguire il Partito Socialista nel baratro in cui è caduto dopo cinque anni fallimentari targati Hollande.