Un nuovo campus, ventimila nuovi posti di lavoro e un contributo all’economia americana di oltre 350 miliardi di dollari. Sono le cifre nelle nuove mosse marchiate Apple. E’ quanto riporta il sito de Il Sole 24 Ore che spiega come “la società di Cupertino, con una nota ufficiale, ha annunciato quelle che sono le intenzioni di investimento negli Stati Uniti d’America. Investimenti che saranno spinti dalla scelta di approfittare della riforma fiscale introdotta dall’amministrazione Trump, che prevede un abbattimento del tasso di rimpatrio dei capitali detenuti all’estero (dal 35 al 14,5%). Apple ha deciso di riportare in patria i suoi denari parcheggiati fuori dai confini nazionali, accettando il pagamento di 38 miliardi di dollari in tasse. Una cifra record che consoliderà la posizione di Apple come primo contribuente degli Stati Uniti”.
Sull’argomento arriva anche il commento di Scenarieconomici che in un articolo titolato “qualcuno considera ancora Trump un incapace”, commenta: “Se le nostre chiavi di casa fossero date a Donald Trump invece che al Conte Silveri Gentiloni di stirpe filo francese, certamente l’Italia uscirebbe dalla crisi”.
Apple, infatti, è pronta a sostenere 35o miliardi. E nella nota dell’azienda di Cupertino, pubblicata da Il Sole 24 Ore, si legge: “Apple è già responsabile della creazione e del sostegno di oltre 2 milioni di posti di lavoro in tutti gli Stati Uniti e si aspetta di creare altri posti di lavoro grazie alle iniziative annunciate oggi. Combinando i nuovi investimenti e l’attuale ritmo di spesa di Apple con i fornitori e i produttori nazionali – circa 55 miliardi di dollari per il 2018 – il contributo diretto di Apple all’economia statunitense sarà di oltre 350 miliardi di dollari nei prossimi cinque anni, esclusi i pagamenti delle imposte correnti di Apple, il gettito fiscale generato dai salari dei dipendenti e la vendita di prodotti Apple”.
L’economia americana, dunque, continua a volare. Nei giorni scorsi, in un articolo del New York Times, sono stati riportati i dati della disoccupazione, ai livelli più bassi da anni.