Il Copasir, Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica, ha annunciato per la seconda metà di gennaio le audizioni dei vertici del Dipartimento per le Informazioni sulla Sicurezza (DIS) e delle autorità di vigilanza e controllo del sistema bancario, finanziario ed assicurativo, per avviare una rigorosa e prudenziale indagine sul paventato rischio di scalate ostili da parte di attori stranieri nel nostro paese, con potenziali impatti sull’equilibrio e la stabilità del sistema “critico” e della sicurezza nazionale. E’ noto ormai che le aziende operanti in tali settori, coerentemente con quanto previsto dall’Unione Europea con la Direttiva NIS 2016/1148, approvata nel 2016 ( e recepita in Italia con il Decreto Legislativo 18 maggio 2018, n.65, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 132 del 9 giugno 2018, in vigore dal 24 giugno 2018), sono considerate presidi strategici ed operatori di servizi essenziali per la società e l’economia.
A tal riguardo, non può non menzionarsi altresì il recente Decreto-Legge del 21 settembre 2019, n. 105 recante “Disposizioni urgenti in materia di perimetro di sicurezza nazionale cibernetica e di disciplina dei poteri speciali nei settori di rilevanza strategica”, poi convertito con modificazioni dalla L. 18 novembre 2019, n. 133 (in G.U. 20/11/2019, n. 272).
Il superiore provvedimento all’art. 4-bis ha introdotto significative modifiche al Decreto-Legge del 15 marzo 2012, n. 21 recante “Norme in materia di poteri speciali sugli assetti societari nei settori della difesa e della sicurezza nazionale, nonché per le attività di rilevanza strategica nei settori dell’energia, dei trasporti e delle comunicazioni, poi convertito con modificazioni dalla L. 11 maggio 2012, n. 56. Si tratta di norme poste a presidio della difesa e sicurezza delle cosiddette “attività strategiche chiave”, testualmente definite dalla DL 21/2012.
Non a caso il Copasir, per la prima volta, ha ritenuto di approfondire la situazione in atto, le potenziali minacce e, complessivamente, gli scenari evolutivi degli strategici settori bancario e finanziario. Lo farà preliminarmente con i vertici dell’Intelligence e con quelli delle Authorities, per poi coinvolgere anche la Guardia di Finanza ed i vertici del sistema bancario.
Sebbene si tratti di un approccio ai settori assolutamente innovativo per il Copasir, il presidente del Comitato, Raffaele Volpi, aveva già nemmeno velatamente anticipato il dossier di approfondimento a margine della relazione alle Camere dell’organo di controllo, evidenziando proprio di volere approfondire anche il rischio di scalate ostili provenienti attraverso attori esteri, invero già emerso nella relazione del DIS del 2018, ma non coltivato.
E proprio dalle argomentazioni contenute nelle relazioni annuali del DIS degli anni 2018 e 2019 è chiaramente esplicitata la minaccia diffusa di azioni ostili contro le aziende strategiche dell’economia nazionale, attraverso l’assunzione di cariche societarie di alta direzione nei consigli di amministrazione o incarichi direttivi affidati a soggetti stranieri “piazzati” da stati esteri non amici o sedicenti amici.
Del resto, i “poteri speciali” del Presidente del Consiglio dei Ministri vanno nella direzione della piena tutela della sicurezza nazionale che ben può essere seriamente minacciata da destabilizzazioni del sistema finanziario a scopo di sabotaggio ed anche per sovvertire sistemi democratici.
Per prevenire tali rischi soccorre la cosiddetta “intelligence economica” che in uno scenario caratterizzato da scambi sempre più globali tra super potenze economiche, acquisisce informazioni per studiarne il “ciclo” e rispondere a situazioni di rischio anche potenziale tra le quali, appunto, le escalation contro imprese strategiche del paese e, in ogni caso, per comprendere i contesti di geopolitica economica che possono concretarsi in un più ampio “rischio paese”.
Anche in questo caso il Copasir fa un monito al Governo, un po’ come già fatto con la relazione conclusiva sul perimetro di sicurezza cibernetica nazionale. In quel caso, il Copasir aveva chiaramente evidenziato di non potere non “ritenere in gran parte fondate le preoccupazioni circa l’ingresso delle aziende cinesi nelle attività di installazione, configurazione e mantenimento delle infrastrutture delle reti 5G. Conseguentemente, oltre a ritenere necessario un innalzamento degli standard di sicurezza idonei per accedere alla implementazione di tali infrastrutture, rileva che si dovrebbe valutare anche l’ipotesi, ove necessario per tutelare la sicurezza nazionale, di escludere le predette aziende dalla attività di fornitura di tecnologia per le reti 5G”.
Specularmente a quello “statement”, il Copasir avverte oggi dell’importanza dell’intelligence economica nei settori bancario e finanziario per la più ampia tutela dal rischio nemmeno potenziale di scalate ostili al nostro sistema economico nazionale.
L’auspicio è che il nostro Governo percepisca davvero il rischio evidenziato dall’Intelligence e adesso sostenuto dal Copasir cogliendo, almeno questa volta, l’occasione persa con la fallimentare gestione dei dossier internazionali.