Il Franco svizzero ha sempre avuto una caratteristica particolare dalla creazione dell’euro, di moneta di una nazione fisicamente enclave dell’eurozona, da cui dipende per gran parte dell’Import-Export, ma finanziariamente considerata un porto sicuro per tutto il mondo.
Sotto una forte spinta rivalutativa la Banca Nazionale Svizzera (SNB) aveva abbandonato un insostenibile peg con l’euro nel 2015, come possiamo vedere da questo grafico quinquennale.
Con la fine dell’ancoraggio all’euro il franco si rivalutò fortemente. Il problema della mancanza di indipendenza monetaria o di fluttuazione libera dei cambi è che impedisce l’evoluzione naturale di un’economia, forzandola all’interno di una gabbia. Nel caso specifico il Franco svizzero doveva rivalutare perchè la moneta era stata considerata un bene rifugio dopo la crisi del 2007 ed era stata super-comperata, ma la SNB si rifiutava di seguire l’indicazione e continuava ad aumentare le proprie riserve di valuta straniera , comprandole sul mercato FX e vendendo franchi svizzeri come se non ci fosse un domani.