a cura di Marco Votano
Intervengo oggi sulla questione della defiscalizzazione dei redditi fino a 28.000 euro in quanto apprendo, da qualche “pubblicazione” comparsa e diramata forse con pressapochismo su alcune pagine Facebook, talune inesattezze. Cerchiamo dunque di fare chiarezza.
Questa norma, introdotta con D.lgs n. 95/2017, è stata chiesta ed ottenuta con lo scorso mandato Cocer, “in particolare il Cocer Comparto Difesa” (non dunque da ex parlamentari o attuali singoli Cocer come erroneamente divulgato). Avendone potuto seguire personalmente l’evoluzione ne faccio un riassunto.
La defiscalizzazione, che per l’appunto riguarda i redditi fino a 28.000 euro, è stata chiesta al fine di evitare che l’aumento dei parametri di cui al riordino in combinato con la norma contrattuale, producendo maggiori entrate, “al netto del bonus sicurezza naturalmente”, danneggiasse i redditi più bassi facendo perdere la defiscalizzazione denominata al tempo “bonus 80 euro” ormai strutturato.
Oltre ad essere stato un segnale importante verso i più giovani dei nostri colleghi, è stato spinto nel precedente mandato in particolare dalla categoria ‘graduati’ del comparto difesa, ma poi appoggiata e votata all’umanità da tutte le categorie, per ridurre il differenziale tra i 4 punti parametrali del 1°CM e gli 8 del CMCS “e gradi corrispondenti”, incidendo nel contempo sugli stipendi della truppa che, per il 64% i VFP1 ed il 74% i VFP4, sono agganciati al parametro dei 1°CM. Invero i percettori, “circa 66.850”
per il comparto difesa, sono per lo più dei gradi iniziali dei diversi Ruoli/Categorie.
Le voci che compongono, quindi, la soglia di reddito di 28.000 euro lordi sono quelle a carattere fisso e continuativo (non dunque le accessorie come erroneamente divulgato). Il provvedimento attualmente non dispiega i suoi effetti (come erroneamente riportato), in quanto manca ancora il relativo e necessario DPCM su proposta del ministro della Difesa che deve essere promulgato per tempo. Sarà compito dell’attuale Cocer, in occasione dell’incontro con il ministro Elisabetta Trenta il 13 novembre, auspicarne rapida conclusione.