La notizia è da far tremare i polsi: il progetto egemonico-neocoloniale della Germania avanza sempre più.
In breve, la moneta unica si dimostra essere lo strumento per rendere asimmetricamente competitivi i prodotti tedeschi esportati nel mondo. Basti pensare che i siti più concorrenziali nell’e-commerce sono quelli Tedeschi. A determinarla è la svalutazione della valuta comportata da Grecia, Portogallo, Spagna e Italia.
La presenza all’interno della moneta unica di questi paesi deboli, garantisce la svalutazione della moneta stessa attribuendo una debolezza intrinseca all’euro in termini di competitività per l’esportazione dai paesi più virtuosi come la Germania. In assenza di detto vantaggio (che ora sembra diventare addirittura indebito) dato dall’avere i periferici nella moneta unica, la Germania vedrebbe grandemente ridotta la propria competitività ossia il proprio benessere da un marco molto più rivalutato non solo dell’ipotetica lira ma anche dell’euro attuale. Insomma senza la presenza di questi Paesi, la valuta dell’euro si alzerebbe del 50%.
Dunque si capiscono gli strenui sforzi germanici per tenere in vita questa Europa austera ed asimmetrica e svalutare la moneta unica.
Negli scorsi giorni sono successi diversi eventi che hanno iniziato a mettere vera pressione sulla Germania, pressione originata non solo nei paesi EU “vittime” delle politiche austere tedesche ma addirittura negli Stati Uniti: a fine mese scorso gli USA hanno inserito la Germania tra i paesi sotto osservazione per un cambio troppo vantaggioso assieme a Giappone, Corea del Sud, Cina e Taiwan! Ossia, le politiche virtuose tedesche hanno reso Berlino un paese con cui non conviene fare affari e tale tesi è confermata dall’accumulo monstre di avanzi della bilancia commerciale tedesca dall’introduzione della moneta unica, si parla di qualcosa come 150 miliardi di euro annui in media (notate nel grafico che segue il salto di avanzo a partire dal 2001, anno di effettiva introduzione dell’euro).
L’FMI ha dichiarato che o la Germania, evidentemente come concordato precedentemente, taglia il debito alla Grecia o l’FMI esce dalla partita. Un modo come un altro per aprire le porte ad una rinegoziazione del debito ad altri paesi in EU ma anche per costringere la Germania ad allentare la presa sull’Europa anche se a suo svantaggio. Evitare il Grexit ha comportato promesse di concessione eurotedesche che oggi probabilmente non si vogliono mantenere.
Ma la bomba vera secondo chi scrive arriva dalla concomitanza degli eventi e l’ultimo è il più eclatante: il Financial Times*, ossia il mondo anglosassone, affermando che Draghi ha ragione ad applicare tassi bassi in risposta alla deflazione imposta via austerità dalla Germania al resto d’Europa oltre ad attaccare direttamente – come han fatto gli States mettendo sotto osservazione la valuta tedesca, che è poi l’euro – l’accumulo di avanzi germanici dall’introduzione della moneta unica! Ossia, stesso messaggio in tre salse diverse. Addirittura l’autore, un tedesco (W. Munchau), ha dato degli “analfabeti economici” ai suoi propri governanti.
La Germania non si piegherà tanto facilmente. Berlino ha ricattato gli USA – almeno fino ad oggi –per diventare il dominus europeo, della serie io ti supporto nei vari QEs ed avventure estere nel vicino medio oriente (grazie alle relazioni privilegiate con Turchia ed in parte Iran) ma tu mi dai carta bianca in Europa altrimenti io guardo ad est ossia verso Mosca. Con questo trucchetto la Germania ha mantenuto buoni rapporti con la Russia ed ha ottenuto tutto quello che ha voluto nel Continente, incluso il contratto gas dal North Stream II firmato in dichiarata contrapposizione con gli indirizzi USA. Ora che gli Usa rischiano di andare in recessione/avere un nuovo presidente le cose necessariamente devono cambiare.
In sostanza la Germania sta cercando di imporre la sua egemonia economica assolutamente contraria agli interessi nazionali italiani. In fondo, è quello che sta già succedendo.
*“Draghi, Schäuble and the high cost of Germany’s savings culture”, Wolfgang Munchau, FT, 8th.5.2016