Nell’ambito del mese europeo della cybersecurity è stata presentata a Verona l’anteprima del rapporto Clusit 2019 per i primi sei mesi dell’anno. Come di consueto, il rapporto fornisce una lunga descrizione dei più significativi eventi cibernetici dell’anno trascorso.
I database di ospedali e cliniche fanno gola agli hackers
Dalla disamina dell’Associazione di Sicurezza informatica, i primi sei mesi dell’anno hanno evidenziato la vulnerabilità del sistema sanitario, troppo spesso obiettivo dei criminali informatici attraverso molteplici attacchi di ingegneria sociale ed il sempre più diffuso malware/ransomware che registra anche un aumento percentuale che si attesta al 104%. Dunque, su scala globale i database di ospedali e cliniche fanno gola agli hackers che puntano a bucare i sistemi informativi per acquisire dati sanitari sensibili a scopo estorsivo. A tal riguardo, i ricercatori del Clusit stimano che la spesa globale sanitaria per la protezione cyber supererà nel 2026, circa 27 miliardi di dollari.
Aumentano i casi di estorsione informatica
L’estorsione informatica viene peraltro individuata come dolo specifico degli hackers nell’85% dei casi, con un aumento in generale della criminalità informatica in misura percentuale del 3,8% verso l’anno precedente. In particolare, il settore sanitario registra un aumento del 31% dei cyberattacchi con 97 attacchi informatici gravi sui 757 rilevati nel corso del primo semestre dell’anno.
Molto significativa la precisazione, ancora una volta, sull’importanza della cultura della consapevolezza del rischio cyber e della idonea formazione del capitale umano, poiché solo l’awareness può mitigare il rischio dell’uso di tecniche di phishing e social engineering finalizzate ad attacchi gravi e sistemici ai sistemi informativi.