L’intenzione sarebbe stata quella di compiere un cyber attacco in Olanda ai danni dell’Opac, l’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche dell’Aja. I servizi segreti, tuttavia, sarebbero riusciti a sventare l’azione individuando le spie e bloccando l’azione. E’ quanto annunciato dal ministro della Difesa dei Paesi Bassi, Ank Bijleveld, che durante una conferenza stampa ha reso noto alcuni dettagli dell’operazione che riporta l’operato dell’intelligence russa finita di nuovo sotto i riflettori mondiali. Immediata la replica da parte di Mosca che ha parlato di “spia mania” che “in Occidente sta aumentando”. Intanto, però, il ministero degli Esteri olandese ha convocato l’ambasciatore russo nei Paesi Bassi e inviato dell’Opac, Alexander Shulgin, per fornire spiegazioni sul presunto attacco hacker.
L’attacco sventato dai servizi segreti olandesi
I fatti sarebbero avvenuti ad aprile e le spie russe sono state espulse dall’Olanda. Fino ad ora era noto il coinvolgimento di due 007, ma stando a quanto detto dal ministro Bijleveld il gruppo di hacker era composto da 4 persone. Il 10 aprile gli agenti sarebbero arrivati nei Paesi Bassi con un passaporto diplomatico, ma da subito i servizi segreti olandesi avrebbero scoperto le intenzioni. Qualche giorno dopo, sempre secondo la ricostruzione degli olandesi, un’auto con a bordo le 4 spie russe è stata posizionata all’interno del parcheggio di un hotel accanto agli uffici dell’Opac. Gli agenti avevano un amplificatore di segnale, una rete WiFi e diversi telefoni cellulari uno dei quali collegato con il Groe (i servizi di sicurezza russi) a Mosca. Quando l’apparecchiatura è stata attivata, ha detto il capo dell’intelligence militare olandese, Onno Eichelsheim, è nata la “minaccia diretta” e per questo si è deciso di intervenire per interrompere l’operazione. Le 4 spie, dunque, sarebbero state fermate e espulse perché l’azione non è stata condotta dalla polizia ma dai servizi segreti olandesi. La magistratura dell’Aja, però, sta indagando sull’accaduto. In uno dei computer degli agenti russi, infatti, sono stati rintracciati collegamenti con il Brasile, la Svizzera e la Malesia. Secondo quanto emerso gli hacker di Mosca erano interessati alla vicenda dell’abbattimento del volo MH17 sui cieli dell’Ucraina avvenuto nel 2004. L’Opac, inoltre, stava conducendo ricerche sul gas nervino ritrovato a seguito dell’avvelenamento dell’ex agente russo, Sergei Skripal avvenuto a marzo 2018 a Salisbury, in Gran Bretagna.