Definito l’iter di conversione del Decreto Legge 105 del 21 settembre 2019 con l’approvazione in seconda lettura del DDL già emendato in Senato. E’ dunque definitiva la legge che disciplina organicamente il perimetro di sicurezza cibernetica nazionale in cui viene inclusa la delicata materia del “Golden power” che amplia i poteri speciali del Governo in materia di 5G e su atti ed operazioni delle aziende che detengono asset strategici. Viene ridefinito, dunque, il concetto di “soggetto esterno all’Unione europea” e sono precisati i criteri per determinare se un investimento estero è suscettibile di incidere sulla sicurezza o sull’ordine pubblico.
Approvato anche l’emendamento del Senato relativo all’estensione al Ministero dell’Interno delle competenze del Governo per le attività di valutazione dei rischi.
Con un successivo Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, previo parere delle competenti Commissioni parlamentari, verranno individuati i soggetti inclusi nel perimetro normativo, con riferimento agli operatori dei servizi essenziali ritenuti strategici anche per ragioni di sicurezza nazionale e verranno anche definiti gli obblighi e le modalità di notifica degli incidenti con impatto rilevante per la pronta e resilienza risposta.
In relazione alla disciplina sui contratti o gli accordi, con fornitori extra Unione Europea per servizi di comunicazione elettronica a banda larga basati sulla tecnologia 5G, viene ampliato il perimetro dei beni che possono essere inclusi nell’ambito di applicazione di della disciplina ed esteso il potere di veto del Governo agli acquisti di partecipazioni in societa’ che detengono specifici beni e rapporti, fra cui le infrastrutture e le tecnologie critiche legate alla gestione dei dati, alla sicurezza informatica ed alle infrastrutture finanziarie e che creino le condizioni per l’insediamento stabile dell’acquirente, in una posizione di controllo effettivo.