Con un tweet il gruppo attivista Anonplus, riconducibile ad Anonymous ha reso noto di aver attaccato il sito dell’Accademia italiana privacy. Si è trattato, come rivendicato, di un attacco di defacing presto ripristinato. Gli hackers hanno reso disponibile anche il dump evidenziando la presenza di password non cifrate.
Provocatorio il testo twittato dagli attivisti e abusivamente replicato in defacing del sito target:
“…E già cari GDPR e Avvocati dell’Accademia Italiana Privacy … ci avete menzionati in molte delle vostre news ( proprio da una di queste siamo entrati anche nel vostro database) in modo molto blando, quasi spavaldo avete additato governo, sistemi, sicurezza, privacy, della leggerezza e del poco profitto sugli investimenti per gestire la sicurezza dei dati e informazioni personali (almeno quelli) del popolo Italiano. Le stesse cose che da tempo cerchiamo di far capire a tutti. Detto questo ci “permettiamo” per parcondicio, di poter scrivere sul vostro sito due righe, facendovi notare che anche voi non siete tanto affidabili. Potete classificare gli Anonymous cyber criminali, ragazzini pieni di se o quello che volete ma una volta per tutte vi diciamo (sicuramente già ne avete preso atto ) che siamo parte del popolo che vuole verità e una privacy in modo tale da poter vivere la propria vita quasi serenamente”.
I precedenti
Prima dell’hackeraggio all’Accademia italiane privacy, nei giorni scorsi gli attivisti di Anonymous sono tornati a fare notizia. A farne le spese alcuni siti web dei Carabinieri che hanno subito un attacco di “defacing” che ne ha cambiato illecitamente home page, sostituendola con una immagine di Anonymous recante il messaggio #OpPulizia – Sempre dalla parte sbagliata!