Dopo l’Internet Governance Forum 2018 svoltosi a Roma negli scorsi 6 e 7 novembre, anche Parigi a il 12 novembre Emmanuel Macron ha aperto il vertice annuale alla presenza del segretario generale dell’Onu, António Guterres. Riflettori puntati sulla esigenza di far crescere la fiducia degli operatori nel mercato unico digitale attraverso l’introduzione di una cornice di regole della connessione al web che ne garantisca un accesso inclusivo e protetto dai potenziali e sempre più innumerevoli rischi. Anche la Francia segue l’approccio multi-stakeholders per prevenire svolte autoritarie della tecnologia, favorendo l’inclusività e il più ampio coinvolgimento degli attori a vario titolo interessati ad internet.
Altro importante tema è l’oligopolio digitale con la tecnologia sempre più concentrata nelle grandi multinazionali di settore (Google, Apple, Facebook e Amazon). A questo proposito, driver del Forum è la forte esigenza di favorire che internet, utilizzata ormai da più di metà della popolazione mondiale, debba essere un luogo virtuale inclusivo e di giustizia sociale, avulso dai poteri forti del mercato e dal controllo esclusivo degli stati.
In netta contrapposizione al modello europeo multi-stakeholders è il modello cinese che afferma il principio della centralità dello Stato nella governance di internet, a cui consegue un forte controllo statale del web, con potere di censura. Il modello cinese, in una grande potenza mondiale e tecnologica come la Cina, fa certamente presagire scenari globali distonici nell’universo del web.