Il coprifuoco non serve, meglio lockdown locali. Parola di Ricciardi. Il consigliere del ministro della Salute e professore di Igiene alla Cattolica, lo dice al Messaggero. L’intervista, pubblicata sul quotidiano romano oggi in edicola, rimanda tutto alla casella iniziale, come nel gioco dell’oca. E negli italiani aumenta la confusione.
Fino a ieri ci hanno raccontato che il coprifuoco sarebbe stato l’unico modo per governare i contagi e evitare il lockdown totale. Questa mattina invece scopriamo che il coprifuoco non serve a nulla. Ma non solo. Ricciardi, che è sempre consigliere del Ministro e che qualcosa dovrebbe consigliarla altrimenti non si capisce quale sia il suo ruolo da quelle parti, spiega la questione coprifuoco: “Guardi – dice al giornalista che lo ha intervistato – le misure legate agli orari non hanno alcuna evidenza scientifica. Dove sono state applicate non hanno avuto effetto nel contenimento. La Francia applica il coprifuoco da una settimana, ma l’incremento dei contagi è ancora molto sostenuto. Per questo dico che è più importante intervenire tempestivamente nelle aree dove il virus è fuori controllo”.
Tradotto: meglio lockdown parziali per gestire i focolai che blocco totale di un Paese. E allora perché nella bozza del nuovo decreto del Presidente del Consiglio si parla di coprifuoco e chiusura di bar e ristoranti alle 18? Perchè, se non vi sono evidenze scientifiche che funzioni, il governo ha lasciato che governatori di Regioni e sindaci lo mettessero in atto?
Caro Ricciardi, ascolta il Conte Max: forse sarebbe meglio scegliere una linea univoca e procedere su quella strada, giusta o sbagliata che sia. Perché se continuate così sembrate davvero una gabbia di matti.