“Venti destini straordinari del XX secolo, 20 personaggi che hanno marcato il loro tempo o hanno influenzato il corso della Storia o hanno lasciato tracce indelebili nel cuore degli uomini”. Ad introdurre il suo libro, intitolato “Venti destini straordinari del XX secolo” , è Domenico Vecchioni, diplomatico di carriera capace di ricoprire numerosi incarichi alla Farnesina e all’estero, già Ambasciatore d’Italia a Cuba.
Venti destini “straordinari” del XX secolo è a sua volta una “straordinaria” rassegna di biografie di uomini e donne che in questo periodo storico hanno vissuto. Chi attraverso la politica, chi attraverso l’esperienza militare o letteraria, ha illuminato il secolo precedente. Mi indicherebbe, tra questi personaggi, un uomo e una donna capaci di rappresentare il periodo in questione?
“Difficile rispondere a questa domanda, anche in considerazione dei diversi contesti storici, politici, sociali e geografici in cui ciascuno ha operato. E poi siamo di fronte a personaggi di una tale levatura intellettuale, che è realmente impossibile pensare a una sorta di “classifica” immaginaria. E’ più rappresentativo Churchill o Mandela, Evita Perón o Golda Meir? Non saprei dare la risposta…”.
Evita Perón e Golda Meir? Quali sono stati i punti di forza di queste due donne capaci di guidare, con il cuore, il loro paese?
“Golda Meir ha rappresentato la passione, la determinatezza, l’impegno, la dedizione messi al servizio di un’idea, di un ideale, di una fede: “L’anno prossimo a Gerusalemme!”. L’anno prossimo, cioè, in un nuovo Stato diventato sicuro rifugio per gli ebrei perseguitati nel mondo. Evita Perón è stata colei che è riuscita a infondere agli argentini la Speranza di una vita migliore, a restituire Dignità ai lavoratori, a cancellare l’inferiorità giuridica, politica e sociale della donna. Ha saputo insomma conquistare i suoi descamisados con la sincerità del suo impegno, l’autenticità del suo amore per i diseredati di tutte le specie, per i quali ha bruciato la fiamma della sua breve esistenza. Creando inconsapevolmente il proprio mito”.
I personaggi narrati sono quasi tutti cresciuti durante la guerra, il secolo scorso né ha viste due che hanno pesato, conseguentemente, nelle giovani generazioni una volta diventate adulte. Crede che questo abbia in qualche modo contribuito a creare una generazione dedita ai grandi ideali, alla pace, alla bellezza della vita, producendo così capolavori letterari e politiche improntate verso il bene comune, come anche capolavori d’ arte ed infine eroi?
“Ogni epoca ha i suoi miti e i suoi eroi, che poi sono il riflesso di determinate condizioni storiche, politiche e geografiche. E’ vero. Ma è anche vero che uomini come Winston Churchill o Nelson Mandela ovvero donne come Evita Perón o Golda Meir non nascono tutti i giorni e che a volte bisogna aspettare generazioni, al di là dello specifico quadro di riferimento storico-politico ,perché possano di nuovo manifestarsi…”
Winston Churchill, Nelson Mandela, Emilio Salgari, sono solo alcuni dei 20 personaggi. La narrazione biografica nel libro risulta coinvolgente nelle emozioni e dettagliata nelle descrizioni. Mi indicherebbe un aggettivo che secondo Lei descriverebbe questi uomini?
“Winston Churchill? Epico, nella sua difesa a oltranza della Gran Bretagna, della libertà e della democrazia.
Nelson Mandela? Visionario, nel porsi prima di tutti il problema di capire le ragioni dell’avversario per evitare che in Sud Africa a una dominazione (bianca) ne subentrasse un’altra (nera). Emilio Salgari? Ammaliante, nel suo navigare per i mari della fantasia, accompagnando il lettore verso lidi incantati ed esotici, mai peraltro da lui visitati”.
Francesco De Martini, l’eroe dimenticato, è una piacevole scoperta, uomo esemplare e dalle mille risorse. Ci saranno nuovi giovani eroi pronti al sacrificio per la patria, ove necessario?
“E’ vero che da circostanze straordinarie emergono personaggi straordinari. Succede, cioè, che la tempra autentica di una persona viene fuori in situazioni eccezionali, quando spesso si verificano stupefacenti sorprese positive ( o anche negative…). Naturalmente, come dicevo prima, le ideologie e gli ideali cambiano a seconda del periodo storico-politico in cui si vive. Ma non si può certo escludere che, pur in un’epoca caratterizzata da materialismo, consumismo, edonismo, egoismo e mancanza di ideali, nuovi e giovani eroi possano manifestarsi in occasioni impreviste. Del resto ne abbiamo già avuto qualche esempio nelle nostre forze armate impegnate sui teatri operativi esteri”.
Un’ ultima domanda, a seguito della sua esperienza personale e pregressa in qualità di Ambasciatore d Italia a Cuba, nel romanzo ritroviamo anche la straordinaria biografia di Ernest Hemingway, ove viene ricordato il periodo da lui trascorso, in quella bellissima terra. Quale futuro per Cuba, eccellenza?
“Rispondo sinteticamente, altrimenti l’argomento mi prenderebbe pagine e pagine. Nella mia opinione il futuro di Cuba non potrà cominciare finché al potere ci sarà la famiglia Castro, rimasta abbarbicata a un sistema politico e ed economico ampiamente condannato dalla Storia. Dopo sessant’anni di Rivoluzione, in effetti, a Cuba non sono arrivati né il benessere, né lo sviluppo economico, né la libertà, né la democrazia. E tutto ciò malgrado le limitate riforme introdotte da Raúl Castro, il quale peraltro ha dichiarato che abbandonerà la Presidenza nel marzo del 2018 (anche per motivi di età, perché a quella data avrà 87 anni suonati!). Staremo a vedere. Se così sarà, se una nuova classe dirigente non necessariamente legata a rigidi schemi marxisti-leninisti si affaccerà sulla scena, allora forse inizierà la corsa di Cuba verso il proprio futuro, rimasto ai nastri di partenza dal 1959. Ma se dovesse farsi strada l’idea della “continuità”, affidando cioè il governo del paese a uno dei figli di Raúl (Alejandro o Mariela), allora i cubani dovranno ancora attendere a lungo il loro appuntamento con la Storia. Ma fino a quando? “.