“L’arma per l’Arte e la Legalità”, una mostra interamente realizzata con opere d’arte rubate e recuperate. Da Cezanne a Van Gogh e Gauguin, fino ad arrivare ai reperti dell’avanti Cristo, sono 210 le opere d’arte provenienti dall’Italia e dal mondo che sono in mostra fino al 30 ottobre presso la galleria nazionale d’arte antica di Palazzo Barberini a Roma. Singolari i modi in cui venivano rubati i reperti. Nascosti in furgoni trasportati in mezzo alle piante, come nel caso dell’imponente statua del Dio Mitra, oppure adagiate in negozi di antiquariato, o ancora ritrovate in musei di tutto il mondo.
Ciò che è emerso dalle indagini è anche che molti dei traffici illeciti confluiscono e vengono poi smistati in Svizzera, sono state molte infatti le opere ritrovate in Svizzera.
Sicuramente i reperti provenienti dagli scavi archeologici italiani sono stati nel corso degli anni oggetto di traffici illeciti in tutto il mondo. È il caso della scultura in marmo raffigurante “La bella addormentata” che era stata rubata da scavi archeologici italiani e rivenduta attraverso la galleria d’arte di New York a 4.500.000 dollari. La scultura è stata poi recuperata grazie all’azione del reparto della Sicurezza Interna degli Stati Uniti.
“Una mostra straordinaria – afferma il Ministro dei Beni e delle attività culturali, Dario Franceschini – unica per il valore dei beni recuperati grazie all’azione straordinaria dei carabinieri per la tutela del patrimonio. Così tante opere insieme non erano mai state esposte prima. Vedere opere dall’importanza storica e archeologica di arte antica e moderna, capolavori assoluti, deve essere un orgoglio per il paese e un occasione per i turisti”.
Franceschini ha inoltre colto l’occasione per sottolineare l’importanza del censimento dei beni al fine di prevenire e combattere il traffico illegale delle opere d’arte. Così si possono coadiuvare le azioni di investigazione tra polizia e carabinieri che confrontano la loro banca dati unica al mondo. Molte opere sono infatti state recuperate grazie all’azione di censimento dei beni, che ne facilita il recupero. Una carta d’identità delle opere è quanto mai importante quando vengono rubati a privati e non a istituzioni pubbliche.
“È una mostra importante più di altre per il luogo in cui si tiene e per la durata – afferma il Comandante generale dell’Arma dei carabinieri, Tullio Del Sette – ma anche per il numero delle opere. La collaborazione con l’università, con la direzione nazionale dei musei, con la galleria nazionale d’arte antica di Palazzo Barberini, ha fatto si che insieme alle opere esposte, ci fosse anche l’indicazione, del valore dell’opera, della modalità con la quale era stata sottratta e della modalità con la quale era stata recuperata. Questo è veramente importante e rende onore al lavoro che spesso è oscuro dei nostri carabinieri e degli esperti del ministero dei Beni culturali. La mostra è il frutto di tantissimi anni di lavoro, perchè ci sono opere recuperate nel corso degli anni e alcune recuperate soltanto pochi giorni fa. Il comando tutela patrimonio culturale esiste dal 1969, sono 47 anni che è al lavoro per la tutela del patrimonio culturale e identitario italiano”.