a cura di Simona Rivelli *
Il Rac, un indice che analizza il ritorno economico degli asset culturali sui siti Unesco, mostra come gli Stati Uniti, con la metà dei siti rispetto all’Italia, hanno un ritorno commerciale pari a sette volte quello italiano (160 milioni di euro contro i nostri 21 milioni). Nel rapporto su “Arte, turismo culturale e indotto economico” commissionato da Confcultura e dalla commissione Turismo e Cultura di Federturismo a PriceWaterhouseCoopers, le stime degli analisti indicano che il settore culturale e creativo in Italia raggiunge solo il 2,6 per cento del Pil nazionale (pari a circa 40 miliardi di euro), rispetto al 3,8 per cento di Uk (circa 73 miliardi di euro) e 3,4 per cento della Francia (circa 64 miliardi di euro).
Con oltre 3.400 musei, con circa duemila aree e parchi archeologici e con 43 siti Unesco, le potenzialità economiche che il nostro patrimonio culturale offre, sono enormi.
Lo ha capito Marco Balich, regista di numerose cerimonie di giochi olimpici, tra cui Torino 2006 ed ideatore del celebre albero della vita, divenuto simbolo dell’Expo di Milano che, con Artainment Worldwide Shows, insieme alla Excellence patnership di Tim e la partecipazione di numerose altre aziende, ha dato vita a un progetto davvero innovativo, che coniuga modernità e patrimonio artistico: grazie a una tecnologia immersiva, che permette una visione a 270°, il capolavoro di Michelangelo, La Cappella Sistina, prende vita all’Auditorium Conciliazione.
Le figure rappresentate si animano: attori e ballerini incarnano le scene dei dipinti, le visioni di Michelangelo, i suoi pensieri. La voce di Pierfrancesco Favino/Michelangelo racconta la storia del capolavoro, che si intreccia con la Storia.
Il giudizio universale non è solo immagini, è uno spettacolo che combina più linguaggi: danza, gaming, spettacoli di luce, canto, evoluzioni, ombre cinesi, musica.
E, a proposito di musica, il tema principale dello spettacolo è interpretato da Sting, che ha dichiarato: “Quando ho visto la Cappella Sistina sono rimasto folgorato dal genio di Michelangelo. Fare una “colonna sonora” di una simile visione è un’esperienza mistica”.
Allo spettatore viene fornita la visione privilegiata dei restauratori. L’immersività diventa, come ha dichiarato Monsignor Viganò, “un percorso di avvicinamento all’opera.”
Un concentrato di magia, bellezza e spiritualità che, nelle intenzioni del regista, si propone come “rampa di lancio verso una dimensione più grande che non sia lo stretto quotidiano”, grazie anche alla consulenza storico-artistica dei Musei Vaticani.
Ma il giudizio universale è anche un biglietto da visita dell’Italia
Concepito per essere esportato, lo spettacolo ha l’ambizione di far conoscere il nostro patrimonio artistico nel mondo, con l’intento di contribuire ad attrarre il turismo internazionale.
Altro obiettivo del regista è quello di rendere consapevoli le giovani generazioni, attraverso le emozioni, “del privilegio che abbiamo ad avere questo patrimonio e di quanto Roma sia stata centrale nella storia del mondo.”
Ai ragazzi, infatti, è dedicato il progetto parallelo ARTAINMENT@SCHOOL, che si propone di portare il maggior numero di scuole a vedere lo spettacolo nei prossimi tre anni, con matinée dedicate dai costi al pubblico molto bassi e proponendo ai ragazzi, prima e dopo la visione, un percorso di formazione e stimolazione della creatività individuale con i propri insegnanti, grazie alla distribuzione di un kit di lavoro realizzato ad hoc dalla Fila.
Per Diana Bracco, presidente della Fondazione Bracco, che sostiene questo progetto, la finalità è quella di “far innamorare dell’arte e di Michelangelo gli studenti” nella speranza, ha dichiarato Marco Balich, che “gli spettatori, soprattutto quelli più giovani,” possano uscire “dall’Auditorium fortemente ispirati e stimolati”, in modo che il genio e la creatività del grande artista non si disperda, ma si trasmetta alle nuove generazioni in un continuum e diventi un patrimonio di conoscenza condiviso.
*Life, parent e teen coach