L’aumento della temperatura terrestre è un campanello d’allarme che non può essere ignorato, le conseguenze saranno catastrofiche. L’alterazione del clima comporta inevitabilmente dei cambiamenti per la nostra salute e il nostro benessere, tra questi la sicurezza dei generi alimentari. Le coltivazioni per la produzione di cibo, foraggio, mangimi e commercio proprio dei generi alimentari sono estremamente sensibili al cambiamento del clima, che può dipendere da cause naturali ma soprattutto azioni umane. In particolare, eventi estremi quali ondate di calore, siccità, inondazioni, nubifragi e incendi boschivi hanno già prodotto impatti sia diretti (sulle condizioni di vita, sulla riduzione delle rese agricole, sulla distruzione di abitazioni e infrastrutture) sia indiretti in termini di aumento dei prezzi alimentari e di insicurezza alimentare. É l’allarme lanciato dall’Onu nel quinto rapporto di valutazione del Ipcc, Intergovernmental Panel on Climate Change.
L’United Nations’ Food and Agricultural Organization (Fao), inoltre, definisce la sicurezza alimentare come una situazione “che esiste quando tutte le persone, in ogni momento, hanno accesso fisico, sociale ed economico a cibo sufficiente, sicuro e nutriente, che soddisfi le loro esigenze dietetiche e preferenze alimentari per una vita attiva e sana”. E i cambiamenti climatici potrebbero avere effetti diretti e indiretti su tutte e quattro le categorie della sicurezza alimentare definite dalla Fao. La prima categoria è la disponibilità di quantità sufficienti di cibo di qualità adeguata, attraverso la produzione nazionale o l’importazione di derrate alimentari. La seconda riguarda l’accesso a risorse adeguate per l’acquisizione di alimenti appropriati per una dieta nutriente ( sia per quanto riguarda l’economia che i diritti tradizionali). La terza, invece, è legata all’utilizzo del cibo attraverso una dieta basata sull’acqua potabile, servizi igienico-sanitari e assistenza sanitaria al fine di raggiungere uno stato di benessere nutrizionali di cui siano soddisfatte tutte le esigenze fisiologiche. L’utilizzo del cibo necessario per raggiungere un benessere nutrizionale, infatti, dipende dall’acqua e dall’igiene. E questi elementi sono influenzati dai cambiamenti climatici. L’assetto delle risorse idriche dipende dalla frequenza di eventi meteorologici estremi, i quali rappresentano la causa principale nel determinare inondazioni o siccità. Ed infine la quarta: la stabilità ovvero la capacità di superare crisi che possono portare una popolazione, famiglia o singoli invidui, a perdere più o meno temporaneamente l’accesso ad un alimentazione adeguata.
Non é da dimenticare, inoltre, l’effetto chimico che i cambiamenti climatici possono avere sui nostri alimenti. L’abilità a sopravvivere di batteri, virus e parassiti é influenzata dall’ambiente, sopratutto dalla temperatura e dall’umidità. Varie sostanze chimiche, ma anche tossine, potrebbero influenzare la sicurezza dei nostri alimenti. Da non ignorare anche le abitudini agricole, come verranno coltivati e in quali paesi gli alimenti potrebbero cambiare. Cosi come anche gli oceani, che con l’aumento della temperatura potrebbero registrare un forte aumento di alghe pericolose che producono biotossine pericolosissime.