Una volta esistevano Vestro o Postalmarket che vendevano per corrispondenza, ma con l’aumento della domanda, ben presto, acquistare risparmiando è divenuta una consuetudine della vita quotidiana. Si calcola che per il solo 2015 gli introiti per l’e-commerce ammontano a quasi 25 miliardi. Di offerte ce ne sono per tutte le tasche, ma purtroppo ci sono molti casi di (non) realtà che finiscono nelle aule giudiziarie. Ofcs proverà a dare il suo contributo per evitare che il vostro nome venga annoverato in qualche fascicolo giudiziario, come parte offesa, si intende.
La prima regola è sempre la stessa: gratis è morto! I suoi funerali sono stati celebrati da tempo, quindi diffidate dalle cifre troppo basse. Quello smartphone che avete visto in vetrina è appena uscito ed ha un prezzo di listino. Confrontatelo con la rete che offrirà sicuramente un prezzo inferiore (street price), ma che si aggira al 10-15% in meno. Oltre tale soglia già bisogna aprire gli occhi. Infatti 10-15% è il margine tra tasse e dazi eventuali.
Come si fa a controllare che un sito di e-commerce sia in regola?
Tutti i siti di e-commerce seri hanno nella prima pagina i riferimenti per essere contattati e rendono pubblica la loro licenza di vendita (la partita Iva). Copiatela e controllatela sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Inoltre, sarebbe opportuno verificare la reputazione di cui il sito gode. Qui vi indichiamo qualche servizio tra i più conosciuti (Norton Safe Web, TrendMicro, TrustPilot).
Infine vi rimangono due ultime soluzioni, prima di desistere dall’acquisto. Intanto i metodi di pagamento (sicuro): PayPal in testa e le carte di credito, non di debito. La seconda ed ultima chance, un po’ più da smanettoni, il controllo del dominio attraverso il servizio WhoIs.
Inserendo il nome del sito (es. www.miosito.com) si ottengono i dati di registrazione, il nome del titolare del dominio, i recapiti di quest’ultimo. Attenzione, tali dati potrebbero essere stati celati dal registrant (dietro pagamento extra). Ma non disperate, quello che più conta sono la data di creazione del sito e l’ultima modifica apportata. Se la data è particolarmente recente, diffidate! Questi siti hanno vita molto breve sul web, grazie ai bot (robot o crawler). Questi ultimi sono mastini sguinzagliati dai motori di ricerca, sotto forma di automatismi che scandagliano la rete in lungo e largo alla ricerca, tra l’altro, di questo genere di siti. Una volta individuati li segnalano, inserendoli in una blacklist.
Il resto è affidato al buon senso delle persone, ricordando sempre la regola del sig. gratis. Se comunque avete dubbi, lasciate un commento, saremo ben lieti di verificarli assieme.