L’effetto panico del dopo Brexit contagia il mercato immobiliare. Il settore è sotto stress come dimostrano le sospensioni dei rimborsi delle quote da parte di sette fondi immobiliari. Colossi come Aviva, Standard Life, M&G, hanno sospeso la possibilità di vendita delle quote dei loro fondi immobiliari. Investitori e risparmiatori, hanno sollecitato la liquidazione dei loro capitali. In totale sono stati sospesi fondi per un valore di 14,8 miliardi di sterline, pari a circa 18 miliardi di euro. Il rischio è che si crei una vera e propria “bolla”. Dopo il referendum sulla Brexit, a Londra il valore delle trattative immobiliari è calato di ben 5,5 punti percentuali, mentre la domanda è diminuita del 19% in 4 giorni. Il mercato degli immobili di lusso nella capitale ha subito una frenata, mentre la richiesta di abitazioni in Scozia, roccaforte europeista, è schizzata del +150%.
Il rischio bolla è concreto: “Oggi le case di Londra valgono in media 33mila euro in meno rispetto ai prezzi record registrati 7 mesi fa, il costo medio di un appartamento è valutato intorno ai 590.000 euro”, afferma il sito specializzato Casa.it. I capitali stranieri sono in attesa. Dopo anni di compravendite senza sosta, soprattutto per quanto riguarda gli immobili di pregio da parte di facoltose famiglie arabe e asiatiche, il rischio concreto è un blocco del mercato. L’incertezza politica pesa come un macigno. Si calcola che in pochi giorni siano andati perduti accordi di compravendite per una cifra intorno ai 650 milioni di sterline. Anche il mercato immobiliare commerciale ha risentito del referendum. All’indomani del voto è stata cancellata l’intesa da 465 milioni per l’acquisto di un palazzo della City da parte del fondo tedesco Union Investment. Lo spettro del 2008 inizia ad agitarsi anche se questa volta la Banca d’Inghilterra è pronta a rivedere a ribasso i tassi per mettere in sicurezza i mutui della famiglie. Difficile fare previsioni sul futuro. In molti scommettono sulla ripresa del mercato e sul vantaggio competitivo del deprezzamento della sterlina che potrebbe favorire quanti volevano acquistare sul mercato britannico. Un periodo di incertezza è inevitabile, ma a partire dai prossimi mesi la situazione tornerà alla normalità.
L’effetto Brexit avrà ripercussioni anche sul mercato immobiliare italiano. Un indebolimento della sterlina sfavorisce gli investimenti britannici nel nostro paese, soprattutto per quanto riguarda il settore turistico. Secondo /react-text Gate-away.com react-text: 175 , sito internet specializzato nei servizi agli stranieri che desiderano comprare una seconda casa in Italia, le richieste da parte del Regno Unito hanno subito una battuta di arresto, fino ad arrivare ad un arretramento del 5,41% nei giorni immediatamente successivi al referendum. Dopo aver travolto il mercato finanziario, la Brexit insedia anche quello immobiliare. Troppo presto per capire cosa succederà, anche se il rischio del crollo è dietro l’angolo.