L’iniziativa della Corte Penale internazionale dell’Aja con la richiesta di arresto di Yahya Sinwar e Benjamin Netanyahu, la dice lunga sui tempi bui che stiamo vivendo. Con le dovute proporzioni degli accadimenti, cerchiamo di fare luce sulle realtà quotidiane più di spicco delle quali si parla (e straparla) sugli organi di stampa. In Italia, nei salotti televisivi, si dibatte sul rientro di Chico Forti e sulla vicenda della detenzione in Ungheria di Ilaria Salis.
In Medio Oriente continuano gli scontri tra i terroristi di Hamas e le Forze armate israeliane, con il contributo mediatico della cosiddetta “Palliwood” palestinese, dedita alla produzione di video palesemente falsi di vittime innocenti e di donne in lacrime, e dei derelitti volontari dell’UNRWA infiltrati sia dalla Jihad islamica che dallo stesso Hamas.
Appare per lo meno scontato il sentimento di repulsione che si prova verso tutto ciò…
Nel caso della Corte dell’Aja, assistiamo sconcertati ad un trattamento simmetrico tra un leader di uno Stato riconosciuto, colpito duramente da un proditorio attacco il 7 ottobre scorso da squadre di terroristi assassini, ed un riconosciuto capo di un’organizzazione terroristica islamista, che trova una semplice conferma anche nella denominazione Hamas, acronimo di Ḥarakat al-Muqāwamah al-ʾIslāmiyyah, ovvero movimento di resistenza islamico.
Ma resistenza contro chi e che cosa?
Israele non ha mai palesato mire espansionistiche verso i territori destinati ai cosiddetti palestinesi, dico cosiddetti poiché i veri palestinesi sono anche gli israeliani, e per chi avesse dubbi consiglio un tuffo in qualche semplice testo di storia.
Gerusalemme, eterna capitale dello Stato di Israele, è sempre e solo stata protesa ad una politica di difesa attiva contro qualsiasi minaccia e, nel corso dei decenni dalla sua istituzione, ha dovuto combattere contro i reiterati attacchi provenienti da Paesi o organizzazioni terroristiche arabe, unicamente per tutelare il territorio ad esso assegnato.
Ergo, nessuno ha mai posto in dubbio l’esistenza dei territori destinati alla popolazione arabo-palestinese. Sono gli estremisti islamisti (e non islamici…) che hanno fomentato gli attacchi contro Israele colpevole, a loro dire, semplicemente di esistere.
Da qui si dipartono le varie scuole di pensiero. Quella anti-sionista, anti-ebraica o anti-israeliana, senza comprendere a fondo il vero e puro significato dell’essere ebrei, sionisti o israeliani. Ma qui non andiamo oltre. Se nessuno approfondisce banalmente l’argomento non è nemmeno degno di partecipare ad un confronto. Nemmeno gli ebeti occidentali che manifestano a favore dei terroristi arabo-palestinesi.
La realtà alla quale assistiamo, volutamente inermi, è quella di una massa di disadattati che, in nome di un Credo religioso intendono creare il “califfato globale”, imponendo a tutti la legge coranica, la Sha’aria.
Karim Asad Ahmad Khan, che ricopre la carica di procuratore presso la Corte penale internazionale dal 2021, è di origini pakistane e musulmano praticante. Senza nulla togliere sul suo personale Credo religioso, qualche dubbio affiora dai provvedimenti intrapresi contro Israele. Non ultimo proprio quello relativo alla richiesta di arresto di Benjamin Netanyahu e del suo ministro della Difesa, Yoav Gallant, una richiesta esasperata e completamente immotivata se non dalla volontà di colpire nuovamente Israele, il suo popolo ed i suoi rappresentanti.
E dall’altra Yahya Sinwar, leader di Hamas, un individuo che nel suo squallore e con la sua ferocia è comunque riuscito nell’intento di fomentare i miliziani contro la popolazione civile israeliana con la perpetrazione di stragi, attentati, violenze sessuali, decapitazioni, rapimenti e tutto quello che una mente criminale deviata può concepire.
In tutto ciò, come citato, un notevole appoggio viene fornito dalle notizie, corredate da video, della cosiddetta Palliwood, ossia quella galassia di ipocriti arabo-palestinesi che, sperando ed ottenendo un pieno appoggio per la propria causa, propina filmati autoprodotti di stragi, omicidi e violenze di anziani, donne e bambini provocate dai militari israeliani.
(video prodotto da “Palliwood”)
Ma a volte la troppa sicurezza gioca brutti scherzi, come negli innumerevoli casi nei quali anche la stampa internazionale ha dovuto fare retromarcia con vergognose smentite o ritrattazioni o, addirittura come nel caso dell’ONU, di riconoscere che il numero di vittime del conflitto in corso non ammonti certo alle cifre fornite da Hamas e dall’UNRWA, ma, al massimo, al 20 per cento di queste.
(Nel video la spiaggia di Gaza sotto assedio)
Tutto ciò con il contributo dell’UNRWA, l’Agenzia internazionale dell’ONU per l’assistenza ai “rifugiati” palestinesi, che con le dovute indagini è risultata compromessa dalla presenza al suo interno di miliziani dediti alla devoluzione di aiuti a pagamento alla popolazione colpita durante le ostilità, al traffico di esseri umani verso l’Occidente e a provvedere a nascondere armi e miliziani durante gli attacchi.
Ma la visione distorta della realtà non riguarda unicamente il Medio Oriente.
L’Italietta, da parte sua, dibatte da giorni sul caso di un suo cittadino, Chico Forti, imprenditore incensurato, ingiustamente accusato dagli USA di un omicidio senza i più basilari elementi di prova se non indiziari, quindi estradato nel suo Paese dove comunque continuerà a scontare la sua pena.
In concomitanza alla vicenda di Forti, vi è un altro elemento di dibattito, quello di Ilaria Salis, 39enne insegnante, sedicente militante antifascista, pluripregiudicata con 4 condanne e 29 denunce, accusata dalla giustizia ungherese per l’aggressione perpetrata, in concorso con altri, di alcuni militanti neonazisti intenti a manifestare per il loro discutibile credo politico ma debitamente autorizzati a farlo.
Per questa “insegnante” la sinistra italiana si è mobilitata, giungendo addirittura a candidarla per un seggio al Parlamento europeo, affinché sia presto estradata e, possibilmente, ottenga i benefici di una riduzione di pena…
Insomma, un panorama penoso, aberrante che rasenta la fantapolitica in senso assai negativo.
Ci troviamo a giustificare le gesta di assassini, terroristi, estremisti, manifestando per di più in loro favore con il beneplacito dei vari governi dei Paesi coinvolti in tutti i Continenti.
È dunque questo il futuro che erediteranno i nostri figli?