Al regime iraniano non girano più le pale. Ebbene si, la caduta degli idoli continua. Con il prematuro decesso di Ebrahim Raisi si è aperta una crisi, oltre che una buca nelle montagne di confine azero, per la quale sono al lavoro le menti eccelse del potere di Teheran.
Iimmaginiamo la prostrazione della guida suprema Khamenei, da ieri rinchiuso in qualche spazio angusto dei palazzi a misurarsi saturazione, pressione e glicemia tra le mani dei medici, non sempre affidabili, assegnati alla sua persona. Probabilmente qualche problemino di salute lo avverte. Inappetenza, astenia, gastrite e magari prolunga oltremodo la sua permanenza nelle lussuose toilettes della sua residenza.
Ma si sa, è il prezzo da pagare per il potere.
Un potere che Khamanei esercita nel peggiore dei modi riversando il suo credo satanico, frutto di un’esegesi coranica fai da te, sull’inerme popolazione iraniana che, proprio ieri sera, ha voluto concedere al defunto Raisi un enorme quantità di atti di cordoglio, composta da fuochi di artificio, distribuzione di dolciumi e alcool in quantità, condita dall’eliminazione del capo della polizia di Teheran, che non fa mai male come notizia.
Ora il dubbio dell’Ayatollah è palese. Come muoversi all’interno e fuori del Paese?
Escludendo a priori gli elicotteri, si potrebbe provare a viaggiare in auto, ma Suleimani ha fatto scuola, bramoso di abbracciare le 72 vergini che lo attendevano impazienti. Quindi tentare la “passeggiata”, ma le coliche intestinali potrebbero essergli di intralcio. Allora ripiegare sulle aerovie, ma anche qui i tecnici delegati alla manutenzione potrebbero essere al soldo di qualche Paese mediorientale, probabilmente di Credo diverso.
Di fatto, la guida suprema è costretto ai domiciliari e attende fiducioso il venerdì di preghiera, pur considerando che con i problemi gastrointestinali, la posizione indotta dai rituali potrebbe risultare sconveniente.
E che dire delle dichiarazioni espresse dalla Tv di stato iraniana. Per loro Raisi è un “martire del servizio”, di quale servizio si parli non è dato saperlo…
Si sarà quindi trattato di un’epidemia di patologie inerenti l’apparato intestinale?
Ebrahim non ci può rispondere poiché impegnato nell’approccio con le già citate vergini, ma Khamenei potrebbe saperne di più, pur se non rilascia che dichiarazioni di circostanza molto brevi sancite dalle sue improvvise fughe verso i bagni del potere.
Per il momento agiamo con prudenza. Israele ha fatto sapere in via informale, di essere disposto ad avviare una fornitura extra di carta igienica a titolo gratuito, anche per porre a tacere le voci che citano i servizi segreti di Gerusalemme come fautori di qualche scherzetto.