Una sinistra allo sbando e senza argomenti, arruola la feccia della società per proporre un antisemitismo mal mascherato da antisionismo. A Roma, le celebrazioni tenutesi nei pressi della Piramide Cestia hanno visto fronteggiarsi i pro-pal nazisti filo-Hamas e la comunità ebraica, accusata violentemente di genocidio nei confronti della popolazione della Striscia di Gaza, dimenticando che la reazione delle Forze Armate di Gerusalemme è scaturita dal vero tentativo di genocidio del 7 ottobre scorso, quando i terroristi di Hamas hanno ucciso, torturato, violentato israeliane nel sud del Paese, sotto la guida di Teheran e dei suoi accoliti.
Così, la Brigata ebraica, parte integrante delle forze che dal 1943 al 1945 combatterono i nazisti, è diventata essa stessa “nazista”, “genocida” e “assassina”, ed i cui discendenti, in piazza per la ricorrenza, sono stati insultati con l’augurio di una loro “cancellazione”. Questa è la sinistra italiana di oggi. Un mix di disadattati dei centri sociali, islamisti, sociopatici, anarcoidi e sinistrati vari, uniti unicamente dalla ricerca di scontri e dalla volontà di danneggiare il bene pubblico.
Ma a ben guardare, almeno a Roma, questo teatrino non ha coinvolto più di 300 partecipanti, impegnati a blaterare slogans contro Israele dietro input di un paio di oche starnazzanti che si sono alternate al megafono. Attimi di tensione quando il gruppo di sinistrati è quasi entrato in contatto con la comunità ebraica presente in piazza. Una tensione che, per fortuna dei sostenitori di Hamas, non ha avuto un seguito di scontri grazie al tempestivo intervento della Polizia. Da sottolineare che i palestinesi in piazza erano al massimo in cinque…
Le tensioni non sono comunque mancate anche nelle altre manifestazioni tenutesi a Milano, Napoli e Torino e che continuano anche negli USA, in Francia e in Germania, Paesi ad alto tasso di immigrazione clandestina.
Una problematica, fomentata dall’Iran, che andrebbe sradicata per tempo, prima che questa ondata di insensata violenza ci travolga e coinvolga quotidianamente e senza scrupolo alcuno, magari utilizzata per coprire altre tipologie di reato compiute sotto lo schermo della lotta per la Palestina libera.
E proprio a tale proposito, si ricorda che la Palestina non esiste come entità statale, è semplicemente un territorio abitato da 3000 anni dalle tribù ebraiche che diedero poi vita allo stato di Israele, la cui eterna capitale è Gerusalemme. La “Palestina”, così come intesa oggi, è un’invenzione britannica datata 1917 per dare vita ad uno Stato che ospitasse le tribù ebraiche sparse in veri territori. Successivamente, la II guerra mondiale vide la popolazione ebraica schierarsi con gli Alleati, mentre le tribù arabe scelsero di allearsi con i nazisti. Famoso l’incontro tra Hitler e il Gran mufti di Gerusalemme, Amin al Hussein, che sancì l’amicizia e l’alleanza tra i due. A seguito della fine della II guerra mondiale, il 14 maggio del 1948 venne dichiarata la nascita dello Stato di Israele.
Solo durante la Guerra dei Sei giorni nel 1967, Yasser Arafat fece uscire dal cilindro la volontà di creare uno Stato palestinese, ma la severa sconfitta patita fece rientrare i piani di quelli che successivamente diventarono i “Fedayn”, ovvero i “devoti” o più propriamente i “martiri”, in realtà i terroristi che per decenni insanguinarono non solo il Medio Oriente, ma l’Europa e il Sud America, con attentati sanguinosi e reiterati, stragi, dirottamenti con l’obiettivo di ottenere una ribalta che consentisse di portare all’ordine del giorno la questione palestinese. Un piano destinato a fallire miseramente.
Questa, in sintesi, la storia di coloro i quali oggi vengono foraggiati, fomentati e sostenuti dai sinistrati italiani. Che pena!