Prendendo liberamente spunto dall’ottimo articolo pubblicato da Giovanni Giacalone sul web magazine “L’informale”, si impongono alcune riflessioni sull’operato del ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Sulla reale situazione in Medio Oriente in generale e sulla questione Israele-Iran in particolare, il Ministro pare preoccuparsi unicamente di tutelare i nostri militari impiegati nell’operazione “Aspide” nel Mar Rosso, diretta a tutelare tutto il traffico marittimo dagli attacchi degli Houthi e di quelli di stanza in Libano nell’ambito della missione Unifil. Quasi fossero pulcini indifesi e non militari professionisti pienamente capaci di tutelarsi da sé.
Inoltre, Badogliando, italianizzando il verbo “to Badogliate” coniato dal generale inglese Bernard Montgomery dopo l’8 settembre 1943, Tajani si affida al regime terrorista di Teheran per la salvaguardia degli interessi italiani, arrivando ad invitare Israele, Paese colpito duramente dall’attacco del 7 ottobre scorso e dall’ondata di missili e droni di sabato notte, ad un cessate il fuoco unilaterale e ad un ritiro incondizionato dalla Striscia di Gaza, probabilmente affossando la figura del nostro Paese di fronte allo scenario internazionale.
Ma come? Hamas ha in mano dei civili israeliani che utilizza come merce di scambio per ottenere il rilascio di terroristi contigui all’organizzazione; Hezbollah continua a bombardare il nord di Israele provocando il ferimento di militari e civili; l’Iran fa il bello e il cattivo tempo minacciando nuove ritorsioni per l’attacco contro la rappresentanza di Teheran in Siria, ma non contro il consolato o l’ambasciata come erroneamente riferito, ma rivolto contro uffici dove alti membri di Hezbollah e IRGC tenevano incontri preparatori all’offensiva.
E a fronte di tutto ciò, non viene in mente di imporre ai terroristi la fine delle ostilità senza alcuna remora? No, l’Italia non accorre in aiuto degli amici israeliani come la Francia, il Regno Unito, gli Usa e, addirittura la Giordania, per non citare l’Arabia Saudita. No. Il nostro Paese vorrebbe imporre a Israele la non belligeranza, tanto storicamente cara a Roma.
Insomma, un disastro al quale sarà molto difficile rimediare se non chiedendo al nostro rappresentante agli Esteri di riformulare le richieste italiane con contenuti un pò più severi nei confronti dei terroristi di Stato iraniani e dei loro proxy in Libano e nello Yemen.
L’opera di infiltrazione di Teheran
E giusto per alimentare i timori più che fondati della profonda dissimulazione posta in atto dal regime di Teheran, proprio oggi viene alla luce un documento fondamentale, datato 15 aprile, che fa piena luce sulle numerose manifestazioni anti-israeliane in Occidente, con i soliti “utili idioti” che prendono parte alle proteste senza capire di fare il gioco di un’agenda dell’IRGC, le Guardie rivoluzionarie iraniane, messa a punto mesi fa in pieno accordo con gli alleati Hamas ed Hezbollah.
Vahid Beheshiti, membro di spicco dell’opposizione iraniana ed analista di intelligence, pubblica il documento ponendo in guardia per il lancio di un movimento collettivo volto a sconvolgere l’ordine pubblico in Europa, Asia, Australia e Usa con il pretesto di sostenere i palestinesi.
Si tratta di un movimento politico destinato a causare il maggior caos e destabilizzazione possibile, che sono esattamente gli obiettivi del regime islamista di Teheran. Infatti, l’Iran ha dichiarato in più occasioni che il suo obiettivo è quello di distruggere il modello di società moderna occidentale per costruire uno Stato islamico globale.
La lettera ufficiale top-secret del vice comandante in capo e capo dell’organizzazione di intelligence dell’IRGC, indirizzata al vice operazioni di guerra culturale e psicologica dell’IRGC, è titolata “Sostenere e incoraggiare i movimenti palestinesi verso l’isolamento politico del regime sionista”.
L’IRGC sta chiaramente organizzando e promuovendo queste azioni volte a distruggere la nostra società moderna, mentre i nostri politici continuano a placarle, mettendo in grave pericolo i nostri valori, la nostra stabilità e il nostro ordine pubblico.
È oramai acclarato che il brutale massacro del 7 ottobre da parte di Hamas è stato ordinato e sostenuto da Teheran e, di seguito, che l’IRGC è dietro le proteste che quotidianamente hanno luogo in tutte le principali città del mondo con il pretesto di sostenere i palestinesi.
Noor Dahri, Direttore esecutivo della Teologia islamica dell’antiterrorismo per l’Istituto ITCT, ha commentato il documento con una breve riflessione: “𝗧𝗵𝗲 𝗟𝗲𝗮𝗸𝗲𝗱 𝗧𝗼𝗽-𝗦𝗲𝗰𝗿𝗲𝘁 𝗟𝗲𝘁𝘁𝗲𝗿 𝗼𝗳 𝘁𝗵𝗲 𝗜𝗻𝘁𝗲𝗹𝗹𝗶𝗴𝗲𝗻𝗰𝗲 𝗢𝗿𝗴𝗮𝗻𝗶𝘀𝗮𝘁𝗶𝗼𝗻 𝗼𝗳 𝘁𝗵𝗲 𝗜𝘀𝗹𝗮𝗺𝗶𝗰 𝗥𝗲𝘃𝗼𝗹𝘂𝘁𝗶𝗼𝗻𝗮𝗿𝘆 𝗚𝘂𝗮𝗿𝗱 𝗖𝗼𝗿𝗽𝘀 del 15 aprile lancia un blocco economico in quattro Continenti in solidarietà con i palestinesi, incitando alla distruzione delle società moderne e promuovendo una totale infrazione delle leggi in vigore”. Invito subito raccolto dai soliti utili idioti italioti tra universitari, studenti e sinistrati vari…
Ministro Tajani, ti basta o dobbiamo andare avanti?