La polmonite nei bambini in Cina preoccupa il mondo scientifico. Il Dragone è nuovamente nell’occhio del ciclone dell’OMS a causa di una inspiegabile forma di polmonite che si sta diffondendo in tutto il Paese e non solo. Dopo anni di restrizione Covid, la Cina frena sull’applicazione di tale misura ma un aumento insolito e preoccupante, tanto da parlare di epidemia grandemente diffusa e feroce, ha spinto l’Organizzazione Mondiale della Sanità a chiedere spiegazioni al Paese che, nuovamente, si trova impreparato.
Alcuni attribuiscono questa pandemia a un temporaneo effetto collaterale, dovuto alla revoca delle restrizioni dopo il lockdown, ma le similitudini con la diffusione da Covid -19, dapprima quasi senza importanza, e il dilagare di questa misteriosa polmonite anche in altri Paesi come Uk, Danimarca, Olanda e Usa, fa sospettare il peggio.
Polmonite nei bambini in Cina: farmacovigilanza in allerta
Il 13 novembre scorso, la Commissione nazionale cinese ha segnalato, durante una conferenza stampa, un preoccupante aumento delle malattie respiratorie, in particolare focolai di polmonite non diagnosticata nei bambini. Secondo il rapporto ProMED, programma per il monitoraggio delle malattie emergenti e sistema di farmacovigilanza con segnalazioni globali, le infezioni sono proliferate a Pechino e nella città di Liaoning, nel nord-est del Paese. OMS ha chiesto alla Cina di rilasciare “ulteriori informazioni epidemiologiche e cliniche, nonché risultati di laboratorio di focolai segnalati tra i bambini”.
Francois Belloux, direttore del Genetic Institute dell’University College London, parla di “debito di immunità” dopo il lungo lockdown, “che deve aver ridotto drasticamente la circolazione dei batteri respiratori e quindi l’immunità ai batteri endemici. Di conseguenza non c’è motivo di sospettare l’emergere di un nuovo agente patogeno in quanto il Mycoplasma pneumoniae, la probabile fonte della maggior parte dei casi, è un batterio che colpisce tipicamente i bambini più piccoli, ed è generalmente, abbastanza innocuo”.
A supporto delle parole di Belloux, le autorità cinesi hanno indicato proprio il micoplasma come uno degli agenti patogeni circolanti, insieme al virus respiratorio sinciziale (RSV) e al SARS-CoV-2. L’OMS ha chiesto alla Cina maggiori informazioni su recenti modelli di questi microrganismi allo scopo di valutare attentamente una eventuale mutazione degli stessi.
Cosa aspettarci?
La nascita di un agente patogeno rafforzato da mutazioni genetiche a livello globale sarebbe un enorme disastro in quanto le misure preventive usate con Covid-19 potrebbero non bastare. Per ora le autorità cinesi hanno sottolineato la necessità di intensificare la sorveglianza della malattia e rafforzare la capacità dei sistemi sanitari. L’OMS e il personale medico in Cina hanno inoltre consigliato di rafforzare le misure preventive prese durante la pandemia da Covid, come il rigoroso lavaggio delle mani, l’uso di mascherine e il distanziamento sociale. La prudenza verso le persone più fragili, bambini in primis, che sembrano mostrare una maggiore capacità di contrarre il virus ma anche donne in gravidanze e anziani, è ora ai massimi livelli.