Il terrorismo di Hamas ora minaccia l’Europa.
Hamas, dopo avere colpito duramente Israele con il barbaro eccidio del 7 ottobre, negli ultimi giorni, e a più riprese, ha minacciato l’Europa. I suoi leader, dalle loro tane ben protette, se non dagli sfarzosi hotel del Qatar, avevano messo in guardia il nostro Continente per l’appoggio e la solidarietà forniti a Gerusalemme durante gli attacchi sferrati nella Striscia di Gaza e, nelle ultime settimane, dalle parole sono passati ai fatti.
L’ultimo, in ordine cronologico, è quello di ieri sera a Parigi, sebbene l’autore si sia dichiarato membro dell’Isis. Una dichiarazione seguita dalla motivazione di “voler vendicare tutti i musulmani”, di fatto una piena adesione ai programmi di Hamas e non certo a quelli dell’organizzazione del defunto al Bagdadi.
Ma l’Europa, continente buonista e democratico, sottovaluta il problema.
L’Italia, da par suo, ha addirittura inviato navi militari cariche di aiuti umanitari per la popolazione di Gaza, commettendo l’ennesimo errore di valutazione. A chi finiranno gli aiuti e chi ne avrà la gestione?
La risposta appare evidente, Hamas e la Jihad islamica e la popolazione continuerà ad essere vessata dai terroristi che due settimane fa hanno addirittura aperto il fuoco contro colori i quali, seguendo le indicazioni dell’Idf, avevano intrapreso il percorso verso il sud della Striscia per non rimanere coinvolti nei bombardamenti e nei combattimenti in atto a Khan Younis e nella zona settentrionale di Gaza.
Ma questo non è bastato a chi ha voluto forzatamente inviare gli “aiuti” a Gaza.
A fronte di ciò, gli USA hanno invece inteso mostrare fermezza nell’appoggio a Israele, schierando una flotta al largo del Libano a scopo di deterrenza contro eventuali tentativi di escalation da parte dei terroristi sciiti di Hezbollah e dei loro complici iraniani.
Ora l’Europa ha paura. E fa bene ad averla.
I complici di Hamas ed i loro sicari sono tra noi e hanno piena libertà di azione. Molti di loro sono addirittura a capo di “organizzazioni umanitarie” o di ”associazioni” che si battono per i diritti dei palestinesi, con l’appoggio più o meno consapevole dei sinistrati italiani che, a corto di argomenti, trovano così un motivo di visibilità e popolarità.
La paura di ulteriori ritorsioni blocca ogni volontà di fermezza e di volontà di repressione, pur nella consapevolezza che tra le migliaia di disadattati clandestini che quotidianamente continuano ad invadere il continente europeo, si nascondono terroristi ben addestrati che solo per fortuna sinora non hanno posto in atto attentati coordinati e contro più obiettivi preselezionati. Ognuno ha quello che si merita. Attenzione.