Notte di attacchi su Gaza da parte di Israele. Sono circa circa 150 gli obiettivi colpiti e distrutti nella Striscia dalle Forze israeliane nella notte tra il 27 e il 28 ottobre. Tra questi diverse strutture nevralgiche dei terroristi di Hamas: centri di comando, rampe di lancio e, soprattutto, le gallerie sotterrane, una vera spina nel fianco per Israele poiché utilizzate dai miliziani per compiere i raid nel paese ebraico nell’attacco del 7 ottobre scorso e non solo. Il quotidiano israeliano Maariv ha pubblicato un rapporto che stima che la rete di tunnel di Hamas comprende 1.300 gallerie e la lunghezza complessiva sarebbe di circa 500 chilometri, alcuni di essi scavati a una profondità di 70 metri.
Successivamente ai bombardamenti da parte di circa 100 caccia della IAF e dell’artiglieria di terra, alcune unità di Tsahal sono entrate in profondità nel territorio della Striscia e, grazie alle informazioni ottenute dal servizio segreto militare Alan e dallo Shin Bet, hanno eliminato Ezzam Abu Raffa, a capo dell’organizzazione con riguardo all’impiego dei droni, e delle forze speciali che, con l’utilizzo di parapendio, il 7 ottobre scorso hanno provocato la carneficina di civili israeliani.
Gli attacchi dell’IDF si sono concentrati sulle zone di al Bureij, nella Striscia di Gaza centrale, ma anche e soprattutto quelle di Beit Lahiya, Beit Hanoun e Jabaliya.
Interrotte le comunicazioni telematiche in tutta la zona della Striscia di Gaza
Questo ha provocato un completo black out informativo per le cellule terroristiche e per i loro centri di propaganda. Colpita anche una posizione strategica di Hamas in Jaffa street, al centro di Gaza dove erano concentrate alcune unità di miliziani dell’organizzazione.
L’intelligence di Gerusalemme ha individuato il Quartier Generale dell’organizzazione terroristica proprio sotto l’ospedale di Al Shifa, a dimostrazione che Hamas non ha alcuna remora ad utilizzare strutture civili e scudi umani per sopravvivere agli attacchi di Israele. La controffensiva dei terroristi si è limitata al lancio di missili verso Sderot e Tel Aviv, uno dei quali ha colpito un palazzo residenziale nel centro città senza però provocare vittime.
Dal sud del Libano Hezbollah è intervenuto nel conflitto con il lancio di diversi razzi verso i centro abitati, ma il sistema di intercettazione Iron Dome ha provveduto alla distruzione dei vettori che non hanno provocato danni.
Di conseguenza ai lanci, l’aviazione israeliana ha effettuato raid mirati contro le postazioni di lancio, distruggendone buona parte.
Ma l’offensiva israeliana è tutt’altro che conclusa.
I vertici delle Forze di difesa dello Stato ebraico hanno annunciato che quella di stanotte non è il vero massiccio attacco in preparazione.