L’Iran è un serio pericolo per la stabilità non solo di Israele. Le tensioni in Medio Oriente, che coinvolgono direttamente il regime di Teheran, non riguardano unicamente quella determinata regione.
In un convegno svoltosi ieri alla Camera dei deputati, organizzato dall’onorevole Roberto Bagnasco, concernente le “Sfide alla sicurezza globale”, l’intervento del Generale di Brigata (ret.) Amir Avivi ha sottolineato una volta di più come l’Iran costituisca un serio pericolo per la stabilità non solo di Israele, costantemente sotto la minaccia degli attacchi dei consociati di Teheran, Hezbollah e Pasdaran, ma si è espanso, da anni, anche in Europa.
Il recente trattato di collaborazione militare e di sostegno economico con la Russia, è semplicemente l’ultimo segnale di un dinamismo di Teheran che riguarda anche Pechino, con la fornitura di materiali strategici e componenti per l’industria del nucleare, un obiettivo vicino ad essere raggiunto dal regime degli ayatollah nonostante i divieti imposti.
Il tutto con la collaborazione e la compiacenza di alcune aziende europee, soprattutto tedesche e italiane che, nell’assoluto disinteresse di qualsiasi organo info-investigativo, continuano nelle loro operazioni facendosi beffa dell’embargo imposto a Teheran ed in piena collaborazione con gli agenti del Vevak, i servizi segreti iraniani che, indisturbati, operano in tutto il nord-est della nostra Penisola.
A Gerusalemme osservano con attenzione ogni aspetto della politica espansionistica di Teheran e, di recente, il direttore del Mossad, David Barnea, ha aggiornato il governo circa la necessità di innalzare il livello di allerta e adottare le opportune misure operative per incrementare una strategia più “aggressiva” contro i piani di armamento dell’Iran.
Questo anche a seguito dei già citati accordi di cooperazione di Teheran con Mosca che potrebbero fornire a breve scadenza tutte le tecnologie necessarie affinché l’esercito e l’aviazione iraniani raggiungano un pericoloso livello di preparazione e di aggiornamento delle proprie dotazioni.
Il capo del Mossad ha inteso sottolineare che le capacità iraniane non solo più limitate ad azioni di terrorismo ma, a breve, potrebbero essere innalzate ad una vera e propria minaccia militare, anche considerando il ruolo non indifferente ricoperto dalle Guardie rivoluzionarie schierate in Siria con basi missilistiche, così come Hezbollah e Hamas, i primi a sud del Libano i secondi da Gaza.
Teheran, infatti, continua a rifornire i miliziani di Nasrallah e i Pasdaran con armamenti che, provenienti dall’Iran, vengono smistati dalla Siria e dalla Giordania, complici silenti ma al momento impossibilitati ad agire.
Un chiaro messaggio è stato rivolto da Barnea sia agli USA che a Mosca: Israele non esiterà ad adottare tutte le misure necessarie per la propria difesa, anche ricorrendo ad azioni di “guerra non ortodossa” per contrastare ogni piano di Teheran.
Sul fronte del nucleare, l’Iran ha acquisito un’enorme quantità di uranio arricchito per la composizione di sei ordigni, questo secondo recenti report che segnalano anche come entro poche settimane Teheran potrà munirsi di tali dotazioni con conseguenze disastrose, e non solo per il Medio Oriente.