In Tunisia c’è penuria di pane. Aumentano le code davanti ai panifici e la situazione è preoccupante. Il prezzo non è stato mai così alto, oltre 1 dinaro a fronte del costo ordinario di 0,190 dinari per una baguette, e inoltre le quantità non sono sufficienti a soddisfare la domanda. Le quote concesse ai panifici, infatti, non riescono a esaudire la richiesta di pane che in estate aumenta soprattutto in alcune zone costiere.
Code davanti ai panifici
Secondo quanto segnalato da Tunisie Numerique, “questa domenica mattina alle 9 si ripete una scena angosciante davanti ai panifici tunisini: le code si allungano per le strade, i cittadini ansiosi aspettano il proprio turno per comprare il pane. La carenza di questo alimento essenziale persiste da diverse settimane, lasciando molte famiglie incerte sulla fornitura quotidiana. La situazione è tanto più allarmante in quanto il prezzo del pane è salito alle stelle, rendendone difficile l’accesso a una parte della popolazione”.
Carenza di cereali: rischio rivolte
I motivi di questa situazione, secondo la testata tunisina, sono da attribuire alle difficoltà del settore agricolo: ” Secondo l’Unione degli agricoltori tunisini (Synagri), il raccolto di cereali di quest’anno è drammaticamente basso, stimato in soli 4 milioni di quintali, appena il 12,5% del consumo totale del Paese, stimato in 32 milioni di quintali. Ancora più preoccupanti sono i dati dell’Unione tunisina dell’agricoltura e della pesca (UTAP), che annunciano una forbice da 1,8 a 2,5 quintali, un quantitativo chiaramente insufficiente, anche per il fabbisogno di sementi per l’anno 2024″. L’Ufficio cereali avrebbe continuato a fare acquisti: “A maggio – si legge ancora su Tunisie Numerique – il Consiglio ha acquistato 100.000 tonnellate di grano e a giugno altre 200.000 tonnellate. Eppure questo sembra insufficiente a soddisfare la crescente domanda nazionale”.
La popolazione attende l’intervento dello Stato per migliorare le condizioni generali e questo alimenta le tensioni nel Paese. La mancanza di pane, in particolare, in passato ha già causato rivolte nel Paese, come già avvenuto nel 1983 e nel 2011, e anche stavolta rischia di esplodere mettendo ulteriormente a rischio la stabilità del governo.
Meloni oggi pomeriggio a Cartagine per la firma del memorandum sulla gestione dei migranti
Ma la crisi economica da tempo morde la Tunisia e ha portato con sé una serie di problemi. Non ultimo il rapporto conflittuale con i migranti, soprattutto sub-sahariani, verso i quali sono sempre più frequenti manifestazioni di insofferenza da parte della popolazione. Pe questo motivo, una delegazione dell’ambasciata del Gambia dovrebbe essere oggi a Medenine per facilitare il rimpatrio di una quarantina di cittadini gambiani. Nei giorni scorsi, circa 1200 persone, tutti sub-sahariani, sono stati trasferiti in mezzo al deserto a confine con la Libia, senza alcuna assistenza. In seguito, attraverso le organizzazioni umanitarie, sono stati trasferiti in altri luoghi. Ma la situazione rimane critica. Al momento, però, l’iniziativa delle autorità gambiane sembra isolata e le partenze verso l’Italia non cessano.
È questa la situazione che si troveranno davanti il premier italiano, Giorgia Meloni, il presidente della commissione Ue, Ursula von der Leye,n e il primo ministro olandese Mark Rutte, che oggi pomeriggio saranno a Cartagine per firmare un memorandum di intesa sulla gestione dei migranti con il presidente Kais Saied.