Russia: un finto golpe per sventarne uno vero?
Come spesso accade, soprattutto in casi come questo, ciò che appare può essere molto diverso da quello che si vuole a tutti i costi fare apparire, ovvero si desidera sia accaduto.
Nello specifico a quanto pare il pronunciamento della Wagner potrebbe anche essere stato un ben architettato finto tentativo di Colpo di Stato come parrebbe testimoniato da diversi fatti e dichiarazioni a cominciare dall’esautoramento del Ministro della Difesa della Federazione Russa, il gen. Sergej Kužugetovič Šojgu (accusato da Prigozhin di essere contrario all’Operazione Speciale) e del Capo di Stato Maggiore Generale delle Forze Armate Russe, il gen. Valerij Vasil’evič Gerasimov.
In questo senso una conferma potrebbe giungere –ma il tutto dovrà essere valutato, alla luce degli eventi futuri, caso per caso– pure dalla apparente fuga di diversi oligarchi i cui jets sarebbero decollati nei momenti più concitati in tutta fretta per l’estero, a cominciare dal Gulfstream G650 attribuito a Vladimir Olegovič Potanin (ex Primo Vice Primo Ministro della Federazione Russa nonché imprenditore, oligarca e miliardario, tra i più ricchi della Russia e tra i primi 55 al mondo con un patrimonio netto, secondo Forbes, di 28 miliardi di dollari nel 2021) partito, stando ai tracciati FlightRadar24, da Vnukovo con destinazione Istanbul. Altre destinazioni paiono essere state Bodrum, Baku, Tel Aviv e Dubai.
Tra gli altri in fuga diversi osservatori hanno pure segnalato il Bombardier BD-700 Global Express di proprietà dell’oligarca Arkady Rotenberg, fondatore della più grande società di realizzazione di gasdotti del Paese, atterrato a Baku.
La più che legittima domanda è: le loro partenze potrebbero essere correlate agli stretti rapporti con Šojgu e Gerasimov e a quello che, ad ogni ora che passa, sembra essere stata una mossa tattica per sventare un vero tentativo di colpo di stato orchestrato da Šojgu: un colpo di Stato che alla fine potrebbe essere stato visto come la soluzione dei problemi finanziari di molti oligarchi ufficialmente fedeli a Putin per incrementare i propri patrimoni, ma poco inclini a non guardare ai propri interessi nel futuro assetto globale post bellico?
Stando a quanto emerso da un interessante articolo di Tatyana Rybakova, pubblicato il 21 aprile 2023 ed intitolato “‘Birthrights for broth.’How Putin won the obedience of the oligarchs”, sono innumerevoli le ragioni per le quali gli oligarchi russi potrebbero essere disposti a guardare con favore ad una destituzione di Putin anche alla luce del pianificato pacchetto di sanzioni, l’undicesimo, che il 23 di questo mese ha ricevuto il via libera pure della Commissione Europea.
Il fondatore del gruppo Wagner all’annuncio della propria retromarcia ha fatto notare che i suoi uomini avevano marciato per 200 km in direzione di Mosca e in questo lasso di tempo non avevano “versato una sola goccia di sangue dei nostri combattenti”. “Ora è giunto il momento in cui il sangue può essere versato. Pertanto, per evitare che accada, riportiamo indietro le nostre colonne e andiamo nella direzione opposta, verso i campi di battaglia rispetto al piano”. Quale fosse questo piano, Prigozhin non lo ha spiegato come non ha commentato il ‘negoziato’ con il presidente bielorusso, negoziato di cui ha dato conto la presidenza a Minsk. L’annuncio di Prigozhin è arrivato quando il convoglio di mercenari si stava avvicinando alla periferia di Mosca: secondo l’agenzia Reuters, quel convoglio contava circa 5.000 uomini ed era guidato dal comandante della Wagner, Dmitry Utkin. Un colpo di stato con 5.000 uomini? Se questo fosse vero allora potremmo credere anche a Babbo Natale.
Il motivo di tanto trambusto lo troviamo, a quanto pare, ben esplicitato in un documento pubblicato oggi sulla pagina Telegram denominata “Wagner Z Group/Z PMC Wagner’Z” che testualmente recita: “L’Ufficio del Procuratore generale ha riscontrato incongruenze procedurali nella decisione dell’FSB di avviare un procedimento penale contro Yevgeny Prigozhin – il caso penale è stato chiuso. Non c’erano motivi di eccitazione. Utkin, Prigozhin, Lukashenka e Dyumin (nota: ex guardia del corpo di Putin) inizieranno ora (nota: il comunicato è delle ore 17:37 del 25 Giugno 2023, ora di Mosca) il loro incontro a Mosca. I risultati di tutto ciò saranno resi noti domattina dagli editoriali dei media sulle detenzioni e le dimissioni. Si prevede che in mattinata Dyumin inizierà la sua giornata lavorativa presso la sede del Distretto Federale Meridionale della Regione di Mosca, dove sarà presentato in una nuova posizione. Il colonnello generale dell’esercito Aleksey Gennadievich Dyumin porterà a termine gli obiettivi e i compiti del Distretto Militare Settentrionale e ristabilirà l’ordine. Fonte: I siloviki hanno raccolto tutti i documenti su Shoigu e sul rappresentante più danaroso del Ministero della Difesa, Tsalikov, che erano stati precedentemente ostacolati. In questo momento si registrano cambiamenti nel Ministero della Difesa. Nella nuova struttura di comando, sotto la guida di Dyumin, il capo di stato maggiore sarà Surovikin, parte dei caccia WAGNER PMC saranno inclusi in un’unità strutturale separata del Ministero della Difesa russo. Per quanto riguarda i viceministri, solo Alekseev e Yevkurov manterranno le loro posizioni”.
E a questo punto la notizia per eccellenza emersa dallo stesso documento che testualmente ci fa sapere che: “Lo stesso Prigozhin si occuperà di un nuovo grande progetto sul territorio della Bielorussia”.
Ed ancora: “Insieme, tutti gli obiettivi del NWO (nota: New World Order) saranno raggiunti dalla Russia entro la fine del 2023. Parte delle imprese di difesa e dei progetti strategici saranno ritirati dalla struttura di Rostec. Alcune delle attività di progettazione e delle imprese saranno sottratte a Roskosmos per rafforzare il gruppo di forze satellitari e aerospaziali. Il Ministro dell’Industria sarà sostituito”.
E come se non bastasse ecco come tutto questo è stato salutato dalla pagina della Wagner: “Inizia una crociata contro gli scagnozzi di Rostec. Anche nelle poltrone dei capi dei comuni e delle regioni, nelle strutture superiori, fino all’amministrazione presidenziale. Tutte le PMC (indipendentemente da Gazprom, Rostec o Roskosmos) firmano contratti con la Regione di Mosca e cessano di essere strutture di aziende statali. Verrà affrontata la formazione di nuove risorse MOSH, tra cui l’istruttore PMC Wagner. La stessa struttura Wagner riceverà uno status giuridico unico che le permetterà di dialogare non solo con le autorità russe, ma anche con i governi di altri Stati”.
Nel frattempo la Wagner è a 100 km da Kiev…