È un primo passo. Ma è un passo importante. Perché la cultura del trapianto di organi è purtroppo ancora poco diffusa. In modo non ancora sufficiente nel nostro Paese. E nella vicina Albania ancora meno.
E questo passo nasce proprio con l’intento di una maggiore educazione alla medicina dei trapianti, per estenderne la conoscenza e la consapevolezza a beneficio della comunità. Ma anche per incentivare la formazione di professionisti altamente qualificati nell’attività trapiantologica.
È con questo obiettivo che ci sarà la firma dell’accordo tra i due Paesi, Italia e Albania, a Roma, domani 24 maggio, alle ore 15.00, presso l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata. Un accordo interuniversitario internazionale di collaborazione sul tema dei trapianti d’organo.
Sono coinvolte l’Università ed il Policlinico di Tor Vergata con il Centro di Chirurgia Epatobiliare e Trapianti, diretto dal professore Giuseppe Tisone, che è anche direttore del Dipartimento di Scienze Chirurgiche dell’Università di Roma Tor Vergata, e l’Università Statale di Tirana e l’Università Gabriele d’Annunzio di Chieti-Pescara.
Attualmente, nel territorio della Repubblica d’Albania non viene svolta attività di trapianto di fegato e pancreas e l’attività di trapianto di rene viene effettuata sporadicamente e solo nell’ambito della sanità privata.
Grazie all’accordo raggiunto con l’Università albanese, il Centro Trapianti di Tor Vergata costituirà il punto di riferimento per l’Albania per la ricerca, la didattica e la formazione del personale sanitario, ma anche per l’attività clinica di donazione e trapianto che seguirà agli accordi istituzionali.
Alla presenza del ministro della Salute albanese Ogerta Manastirliu e di cinque rettori (il prof. Nathan Levialdi Ghiron dell’Università Tor Vergata, il prof.Arben Gjata dell’Università Statale di Tirana, il prof. Leonardo Palombi dell’Università Cattolica Nostra Signora del Buon Consiglio di Tirana, il prof. Sergio Caputi Rettore dell’Università G. d’Annunzio di Chieti, il prof Liborio Stuppia Rettore neoeletto dell’Università G. d’Annunzio e del dott. Giuseppe Quintavalle, direttore generale del Policlinico Tor Vergata) verrà firmata una lettera d’intenti che darà inizio ad un progetto, concepito dalla dottoressa Maria Teresa Lonardo, membro dell’equipe del professore Giuseppe Tisone, di collaborazione scientifica e clinica nell’ambito dei trapianti d’organo.
La collaborazione tra queste due eminenti università italiane (Tor Vergata di Roma, Gabriele d’Annunzio di Chieti-Pescara), e la principale università albanese, darà vita ad un progetto che aprirà le frontiere della cultura della donazione e del trapianto estendendo conoscenza e consapevolezza a beneficio della comunità.
Il Centro Trapianti di Tor Vergata è un centro di eccellenza in Italia, diretto dal professor Tisone, un pioniere del trapianto in Italia, che dal 1987 è impegnato non solo nell’attività trapiantologica ma anche nella formazione di professionisti altamente qualificati che costituiscono un team multidisciplinare in grado di abbinare al trapianto anche la chirurgia epatobiliare. L’ampio coinvolgimento, nazionale e internazionale, costituisce un importante potenziamento per lo sviluppo del programma di trapianto. “Rappresentando inoltre un determinante impulso al programma di trapianto di rene da vivente in modalità Crossover, ove l’ampliamento della popolazione informata è un presupposto fondamentale”, spiega ad Ofcs report la dottoressa Maria Teresa Lonardo.
“La cultura del trapianto di organi è ancora poco diffusa”
“Il trapianto in Crossover è un trapianto di rene da donatore vivente nella sfortunata eventualità che la coppia non sia compatibile – sottolinea Lonardo – Per questi casi viene ricercata una compatibilità incrociata con altre coppie nella medesima condizione e per questo è fondamentale ampliare la popolazione di riferimento così da aumentare la probabilità di trovare e creare delle catene di donazione e trapianto tra coppie in città e persino in nazioni diverse”.
“La perdita di un congiunto è un momento straordinariamente doloroso, ma proprio per questo bisogna far sì che questa perdita si trasformi in una speranza di vita e di rinascita. Troppi pazienti sono in attesa di un organo mentre la cultura del trapianto è ancora troppo poco diffusa”, prosegue l’esperta.
Con questa ispirazione e nell’ambito di un percorso di divulgazione e di formazione relative al trapianto d’organo, già avviato dal Centro Trapianti di Tor Vergata, dopoomani, 25 maggio, si terrà presso l’ospedale Sandro Pertini a Roma, nel Territorio della ASL Roma 2, il convegno “Il Trapianto d’Organo – Dalla malattia alla Rinascita”, con la partecipazione della delegazione governativa e scientifica albanese.
L’evento, organizzato dal Policlinico Universitario Tor Vergata unitamente alla Asl Roma 2 con la UOC di Chirurgia dell’ospedale Sandro Pertini, ha come mission la diffusione della cultura della donazione e del trapianto sul territorio della ASL più grande d’Europa e mira a raggiungere, con una informativa diretta ed esaustiva, medici e personale sanitario di strutture che non ospitano un Centro Trapianti nonché associazioni e pazienti epatopatici, nefropatici e diabetici.
“La condivisione di conoscenze ed esperienze – conclude la dottoressa Lonardo – ha come scopo l’aumento delle segnalazioni di un potenziale donatore di organi ed una maggiore consapevolezza che il trapianto rappresenta un’opportunità terapeutica per una moltitudine di pazienti che ne potrebbero beneficiare”.
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