In Medio Oriente è stata un’altra giornata di sangue. In serata un attentato ha sconvolto il centro di Tel Aviv, dove un’auto ha travolto i pedoni e ucciso un italiano.
In serata, il lungomare di Tel Aviv, è stato teatro dell’ennesimo attentato.
Un palestinese a bordo di un auto ha investito diversi passanti prima di perdere il controllo del veicolo che si è ribaltato. Il terrorista ne è uscito indenne ma, armato di una pistola mitragliatrice, è riuscito a sparare alcune raffiche prima di essere eliminato da alcuni astanti armati.
Il bilancio provvisorio dell’attacco è di 1 morto e 10 feriti tra i quali alcuni versano in gravi condizioni. Tra le vittime ci sono anche italiani. Alessandro Parini, connazionale di 30 anni, è morto nell’attacco che ha provocato anche 3 feriti di nazionalità britannica e un quarto sempre italiano.
“Le autorità israeliane confermano la morte del cittadino italiano Alessandro Parini e riportano il possibile ferimento di altri connazionali nel vile attentato a #TelAviv. Esprimo ferma condanna contro il terrorismo e vicinanza alle famiglie. La Farnesina è al lavoro”, ha detto su Twitter il ministro degli Esteri, Antonio Tajani.
Ma il terrorismo palestinese è tornato a colpire sia con il lancio di razzi da Gaza verso Israele sia con agguati in Cisgiordania.
Il tutto a seguito degli ordini impartiti da Saleh al-Aruri, vicepresidente del movimento terrorista Hamas e capo dell’ala militare Izz ed Din al- Qassam in Cisgiordania, che ha ordinato a tutte le unità dormienti in Giudea e Samaria di entrare in azione e compiere attacchi contro civili e soldati israeliani.
Ad Hamra, nella Valle del Giordano, i terroristi palestinesi hanno preso di mira un’auto con a bordo tre donne israeliane sparando raffiche di mitra.
I miliziani hanno aspettato sul ciglio della strada, a bordo di un veicolo con targa palestinese e, all’avvicinarsi dell’auto con le tre donne, l’hanno speronata scendendo poi dal veicolo sparando 22 proiettili prima di darsi alla fuga. Due ragazze sono rimaste uccise all’istante mentre la terza donna, gravemente ferita e madre delle due, è deceduta dopo il trasporto in ospedale. Il capofamiglia che viaggiava su un’auto dietro quella dell’agguato ha dovuto assistere inerme alla scena.
Un altro tentativo di attacco si è verificato nella regione meridionale del Monte Hebron quando un automobilista arabo ha inseguito un’auto che trasportava passeggeri ebrei, tra cui una donna incinta, e ha tentato di speronarli per condurre l’auto fuori strada. Uno dei passeggeri israeliano era però un soldato dell’IDF che ha sparato un colpo di avvertimento, facendo fuggire l’aggressore.
In mattinata sul Monte del Tempio, nel Complesso di Al-Aqsa, subito dopo la fine della preghiera, giovani palestinesi hanno raccolto pietre all’ingresso della Moschea con l’intento di colpire i visitatori del Tempio ebraico, ma le forze di sicurezza hanno provveduto a disperderli.
Centinaia di persone si sono comunque riunite e hanno sventolato bandiere di Hamas e cantato slogan a sostegno dell’attacco terroristico avvenuto in Cisgiordania, nel quale sono state uccise due sorelle israeliane. I canti hanno elogiato anche il Libano, da dove ieri sono state lanciate decine di razzi contro Israele, in uno dei maggiori attacchi dal 2006.
Nel nord del Paese, le forze dell’IDF hanno monitorato e identificato un drone che attraversava il territorio libanese diretto verso il territorio israeliano nell’area dell’insediamento di Zarit e lo hanno abbattuto, mentre un convoglio di motociclette con bandiere di Hezbollah è stato notato transitare presso il confine.
Il Segretario Generale del movimento Jihad Islamico, Ziad Al-Nakhla, a seguito degli attacchi ha dichiarato: “I nostri eroici combattenti, in tutti i loro luoghi di presenza, devono essere pronti a rispondere a qualsiasi aggressione.Le minacce del nemico non ci spaventeranno, ma ci renderanno più forti e coerenti”.
Il gruppo sciita libanese Hezbollah, al momento, pare comunque rimanere in stato di allerta dopo il lancio di razzi dal Libano verso Israele avvenuto ieri e la risposta dell’artiglieria dello Stato ebraico nella notte. Lo sceicco Naim Qassem, vice di Nasrallah, ha dichiarato: “Gli sproloqui insensati dei leader sionisti, che ventilano minacce e intimidazioni, non servono a nulla. I combattenti palestinesi sono sul campo. L’intero asse della resistenza rimane vigile. Le sconfitte del nemico israeliano si stanno accumulando e la vittoria si avvicina”. Il leader di Hezbollah, Hasan Nasrallah, dovrebbe tenere un discorso questa sera prima dell’ultima preghiera del venerdì.
In supporto degli alleati, l’Iran ha “fermamente condannato i recenti attacchi aggressivi da parte del regime sionista su aree non militari nel sud del Libano e nella Striscia di Gaza”. Le dichiarazioni sono del portavoce del ministero degli Esteri di Teheran, Nasser Kanani, descrivendo i bombardamenti israeliani come una “violazione della sovranità e dell’integrità territoriale del Libano e una grave violazione del diritto internazionale e dei diritti umani del popolo palestinese oppresso”. Kanani ha, inoltre, lanciato un appello alla comunità internazionale per condannare le “azioni aggressive del regime sionista”.
Anche il presidente turco, Recei Tayyp Erdogan, durante un colloquio telefonico con l’omologo iraniano Ebrahim Raisi, ha voluto esprimere il proprio pensiero condannando gli attacchi di Israele: ”Il mondo islamico deve essere unito contro gli attacchi di Israele in Palestina”, ha detto.
L’escalation al sud e al nord di Israele ha indotto il comandante in capo dell’esercito a ordinare una mobilitazione dei riservisti.
L’IDF ha stimato che il lancio dei razzi dal Libano e da Gaza fosse previsto in risposta agli scontri sul Monte del Tempio, ma è rimasto sorpreso dal loro numero e dal puntamento verso zone popolate.
Il premier Netanyahu, a commento del grave attacco contro i civili che ha provocato la morte di tre donne, ha chiarito: “Le nostre forze sono adesso impegnate nella caccia ai terroristi. É solo questione di tempo, non molto tempo, e noi salderemo il conto così come abbiamo fatto con gli altri assassini, nessuno escluso, negli ultimi mesi”. Ha poi ammonito che “i nemici scopriranno che siamo uniti, compatti, sicuri di essere nel giusto. Assieme, uniti, vinceremo”.
A fronte degli eventi il comando dell’IDF ha attivato protocolli radio di emergenza per questo fine settimana per gli ebrei osservanti (dello Shabbat) che non possono sintonizzarsi durante la festività. L’iniziativa viene giudicata come un indicatore di alto rischio per nuovi attacchi missilistici in arrivo sulle aree urbane di Israele. Le Forze israeliane sono in stato di massima allerta sul fronte settentrionale in previsione di nuovi attacchi dal Libano.