Una cellula iraniana che pianificava di attaccare obiettivi ebraici in Grecia con armi pesanti, bombe e gas è stata smantellata dai servizi segreti di Atene in stretta collaborazione con il Mossad. I rapporti di intelligence hanno rivelato che i terroristi pianificavano di rapire civili in territorio ellenico, ma l’obiettivo principale era la sinagoga di Atene nel giorno di Shabbat.
Erano tre i componenti del commando composto da due pakistani, il 27enne Haider e il 29enne Hussein, ed un terzo la cui identità non è ancora stata rivelata dai media greci.
I due terroristi sono stati arrestati rispettivamente a Zante e Sparta a seguito di indagini partite nel 2021, successivamente all’arresto di una cellula di pakistani al servizio del regime iraniano, e di un’ulteriore operazione condotta in Turchia che vedeva coinvolti altri soggetti sempre provenienti dal Pakistan.
La polizia ha riferito che i sospetti avevano scelto un obiettivo di “alto simbolismo” e stavano ultimando i preparativi per l’attacco. “Il loro scopo non era solo quello di causare la morte di cittadini innocenti, ma anche di minare il senso di sicurezza nel paese, danneggiando le istituzioni pubbliche e minacciando le relazioni internazionali della Grecia”, si legge nella dichiarazione della polizia.
I due sospetti sono entrambi entrati illegalmente in Grecia dalla vicina Turchia e si trovavano nel paese da almeno quattro mesi. Nell’ambito delle loro indagini, la polizia ha perquisito diversi siti ad Atene, così come nel sud della Grecia e sull’isola di Zante.
In Grecia risiede una delle più grandi comunità pakistane d’Europa
L’Ufficio del Primo Ministro israeliano ha risposto a nome del Mossad che “la vicenda che si è rivelata oggi in Grecia è una vicenda seria che è stata sventata con successo dalle forze di sicurezza greche. Questo è un altro tentativo dell’Iran di promuovere il terrorismo contro obiettivi israeliani ed ebrei all’estero”.
Dopo l’inizio delle indagini sui sospetti in Grecia, il Mossad ha collaborato con l’intelligence greca. Nell’ambito dell’indagine, è stato rivelato che la struttura che operava in Grecia fa parte di un’ampia rete iraniana che opera da Teheran in diversi Paesi europei.