Il caro energetico, conseguenza dei duri pacchetti sanzionatori UE, è il cavallo di battaglia di tutti i partiti, incluso il PD di Letta. Malgrado i “dem” nostrani siano in prima linea contro Putin, accusano lo stesso presidente russo delle difficoltà che incontrano, oggi, famiglie ed imprese. Insomma, Putin ci ricatterebbe con il gas. La triste vicenda degli approvvigionamenti è un po’ diversa, aggravata dal fatto che dalle sanzioni del 2014 nessun premier (prima dell’invasione dell’Ucraina) del PD, del M5S né Draghi hanno mai valutato l’opportunità di un piano alternativo al rifornimento energetico russo. La destra, tutt’altro che Putiniana ed anzi filo Kiev e filo atlantista, si può sperare solo si ravveda riducendo le sanzioni e facilitando un più veloce accesso del gas in Italia. Soluzioni alternative, purtroppo, richiederebbero tempi troppi lunghi a fronte di risultati non scontati.
Appuntamento con ‘Ucraina in pillole, la guerra russo-ucraina senza filtri’, la rubrica di Ofcs report a cura di Marco Petrelli, che oggi vi accompagna dalla crisi ucraina alla campagna elettorale italiana su cui, inevitabilmente, si riflettono le conseguenze delle tensioni con Mosca.