“Incredibile ma vero, un gruppo di oltre 400.000 uomini, imbevuti di machismo patriarcale, concentrati in un solo luogo allo scopo di ubriacarsi, genera una dinamica di branco in cui si fa a gara a chi ce l’ha più duro e ognuno si sente in diritto e in dovere di reclamare il possesso del corpo di ogni donna che gli passa accanto”. È quanto si legge in una nota social di ‘Non una di meno – Rimini (NUDM)‘, l’indomani delle prime segnalazioni di molestie nel corso dell’Adunata Nazionale Alpini 2022.
Che le molestie non siano in alcun modo giustificabili è dato di fatto. Come è fattuale la necessità di stabilire, con certezza, responsabilità e nomi. Dunque, l’atteggiamento da “caccia alle streghe” assunto da una parte delle Istituzioni e dell’opinione pubblica, nonché da quest’ala radicale del femminismo, è inopportuno, pericoloso e… sessista!
Ala radicale, sì perché saranno le stesse femministe (in Italia ma soprattutto all’estero) a ricordare che il “femminismo radicale” alla Me Too è minoritario nell’ambito del più grande, pacifico e còlto movimento di emancipazione della Donna. Emancipazione che passa per la parità di diritti, doveri e dignità con l’Uomo ad essa complementare e non nemico.
Abbiamo scelto di citare direttamente il post di Facebook di NUDM Rimini proprio per sottolineare il carattere ingiusto e discriminatorio di quelle parole: vero che in piazza c’erano 400 mila persone (di cui 95 mila alpini, in congedo!), ma sparare nel mucchio ed etichettare è tutt’altro che da persone corrette e desiderose di conoscere la verità.
C’è poco da fare: i 400 mila di Rimini, secondo NUDM, erano tutti uomini. Poco importa ci fossero donne, non solo mogli e fidanzate degli alpini: a qualcuno è forse sfuggito che, dal 2000, le Forze Armate sono aperte ad ambo i sessi e che, da allora, molte ragazze indossano, con merito ed orgoglio, la penna nera. Ma va bene: 400 mila maschi, tutti imbottiti di machismo.
Ancor più grave del ricorso ad etichette offensive, oltreché altisonanti e desuete (machismo, patriarcato) è la condanna senza prove: “Non consideriamo necessario che ci siano delle denunce per credere alla verità delle molestie, sappiamo che sono accadute, molte più di quelle che sono arrivate a noi”.
Un modo di pensare e d’agire da Terrore giacobino che domina, ormai da qualche anno, la società in cui viviamo.
Non sono infatti bastati casi in cui denunce di molestia si sono rivelati infondati: la persona trascinata nel fango, distrutta, abbandonata da un mondo che preferisce non rischiare d’essere garantisti, poiché è molto più semplice essere giustizialisti. E se alcuni uomini, ingiustamente accusati, sono riusciti faticosamente a riprendersi, altre donne si sono viste mettere all’indice dal femminismo radicale perché contro corrente: Catherine Deneuve (attrice), Margaret Atwood (femminista).
Pare di assistere alla rivoluzione culturale di Mao, che di culturale aveva ben poco e di eccessivo tutto il resto: delazioni, denunce, processi pubblici, fanatismo dilagante. Qualche aforisma scritto in un libello (Libretto Rosso) era la Bibbia atea di una generazione che aveva ipotecato l’intelligenza a “beneficio” di una libera schiavitù umana ed intellettuale.
Per quanto, nell’Italia del 2022, ci si sforzi ancora a riconoscere il valore della Cultura e della Conoscenza, è triste dover ammettere che esse si sono ridotte a termini vuoti, buoni solo in occasione di campagne elettorali o per discorsi di circostanza.
Il valore della persona, delle sua educazione, sensibilità, cultura è sparito, soppiantato da mode e trend che hanno lo stesso peso del Libretto di Mao: chiacchiere interpretate quali testi sacri da generazioni ormai incapaci di analizzare la realtà, convinte che popolarità ed opportunità di apparire siano più importanti di pensare ed agire come persone libere.
Il fatto che nessuno, dai cittadini comuni alle Istituzioni, si sia indignato per i post di NUDM Rimini, così carichi di misandria, è ben poco rassicurante. Il problema – e lo si è capito da un pezzo – è il maschio in sé… che deve sparire.
Un genere da annientare in quanto tale. E ora il passo dal Libretto Rosso al Mein Kampf è davvero breve…