La mazzafionda contro i missili. Come si narra nella Bibbia Davide, pastore scrupoloso e cacciatore, dovette affrontare il gigante Golia, alto tre metri, armato di una corazza di quaranta chili e di una lancia con una punta del peso di cinque chili. E lo sconfisse.
E il nostro esperto in materia di armamenti, Giuseppe Conte, pare aver preso spunto da quell’episodio biblico per lanciarsi in dichiarazioni di forniture di armamenti “non offensivi” ma difensivi per l’Ucraina, sotto assedio dal secondo esercito del mondo, quello russo.
Un’auto-nomina a esperto di armamenti che ha lasciato di stucco il totale degli esperti militari. Gli ucraini ringraziano e incassano la fornitura di fionde, scudi e catapulte (queste ultime suggerite dal ministro Di Maio reduce da varie tourneè nel nord Africa dove, dall’epoca romana, furono importate).
Insomma, un bel rinforzo alle capacità belliche di Kiev che certamente utilizzerà questi armamenti per ributtare oltre confine il nemico.
Nel dibattito per le forniture all’Ucraina, si sono inseriti numerosi esponenti del M5S che hanno suggerito l’uso delle balestre, definite armi offensive ma non troppo.
Il problema che ne è sorto è che il popolo 5S, che ha mal recepito l’input del “trascinatore di folle” ed ex presidente del Consiglio, ha iniziato a confondere le balestre per finestre, canestre, palestre, disapprovando così una tale quantità di materiali da inviare agli ucraini.
Un delirio! Il buon Conte ha implorato pietà, asserendo che la sua idea era di porre gli ucraini in grado di difendersi, ma non troppo, per non dispiacere troppo a Putin che quand’è incazzato riesce a fucilare anche se stesso.
“Camminiamo su un terreno pieno di insidie, senza capire che la vera insidia siamo noi per il terreno…”