Si chiama Stop The Bleed e insegna a reagire in caso di emergenza. Saper fermare un’emorragia, infatti, può salvare la vita. Il programma, sponsorizzato dall’American College of Surgeons (ACS), negli anni ha trovato terreno fertile e adesso si sta dimostrando di fondamentale importanza per i cittadini dell’Ucraina. Mentre la guerra continua a mietere vittime, infatti, ogni aiuto è essenziale. E un programma on-line può fare la differenza tra la vita e la morte. Per questo non stupisce che una iniziativa come Stop The Bleed si sia rivelata di fondamentale importanza.
La dottoressa Roxi Horbowyi, chirurgo di terapia intensiva con sede a Filadelfia ed educatore nel programma, spiega che quando si verifica un grave infortunio il tempo è essenziale, ma che molti di coloro che si prendono cura dei feriti sul posto non sono professionisti sanitari e non hanno un’adeguata formazione medica. “Questo programma è nato per insegnare dapprima al solo pubblico statunitense, e in seguito al pubblico globale, a imparare a salvare una vita, sapendo eseguire la compressione, imballare una ferita o mettere un laccio emostatico”.
Il programma, lanciato nel 2015 dal governo degli Stati Uniti, con il supporto diretto del Dipartimento della Difesa Statunitense, mirava ad allargare il bacino di americani con il know-how necessario per affrontare un’emergenza sanitaria. In seguito, si è esteso anche in Lituania e nel Regno Unito.
Ma è stata proprio la situazione passata e presente dell’Ucraina che lo ha reso essenziale per la sopravvivenza dei feriti. “Abbiamo iniziato i corsi in Ucraina nel 2014 e nel 2015, quando la Russia invase e prese la Crimea “, ha dichiarato Horbowyj.
Il programma, più che ben accolto in Ucraina, ha continuato attraverso piattaforme online anche durante la pandemia di Covid-19.
Anche Elizabeth Shaw, capo delle comunicazioni e degli affari pubblici del Comitato internazionale della Croce Rossa, ha convenuto che l’iniziativa sta facendo un’enorme differenza. Poiché il “sanguinamento” è una delle principali cause di morte nei traumi legati alla guerra, “formare sia gli operatori sanitari che il pubblico in generale su come limitare o fermare l’emorragia può non solo salvare la vita del paziente, ma anche ridurre la necessità di trasfusioni”, ha osservato.
Il programma è disponibile anche in italiano a questo link.