Attentato ieri sera nel pieno centro di Tel Aviv, dove un giovane terrorista palestinese ha aperto il fuoco presso alcuni locali provocando la morte di due giovani ed il ferimento di almeno altre 12 persone. Il 28enne Ra’ad Fathi Hazem, originario di Jenin, avrebbe operato in piena autonomia, apparentemente senza legami con le organizzazioni terroristiche palestinesi. Tuttavia, nella tarda serata i Comitati di Resistenza Popolare, la terza organizzazione militante di Gaza, hanno rilasciato una dichiarazione di congratulazioni per l’attacco definendolo “l’eroica operazione” a Tel Aviv.
Dopo la sparatoria si è scatenata una caccia all’uomo per Hazem durata oltre nove ore, con almeno 1.000 poliziotti e rinforzi dell’IDF che hanno setacciato l’area alla ricerca del responsabile armato. Le forze armate, comprese le unità dell’IDF Sayeret Matkal, Lotar e l’unità d’élite Shaldag dell’aeronautica israeliana, hanno setacciato interi quartieri nel centro di Tel Aviv, mentre la polizia aveva esortato i residenti a rimanere all’interno e lontano da finestre e balconi.
“Dopo una notte difficile, e dopo lunghe ore di attività congiunta della polizia israeliana, dello Shin Bet e dell’IDF, siamo riusciti questa mattina, nella cooperazione operativa e di intelligence, a chiudere il cerchio ed eliminare il terrorista durante uno scontro a fuoco” avvenuto a Jaffa, ha riferito questa mattina il capo della polizia israeliana, Kobi Shabtai.
Israele in stato di massima allerta
In Israele lo stato di massima allerta vige da due settimane, dopo tre drammatici attacchi, sempre da parte di terroristi palestinesi, che hanno provocato numerose vittime. Nell’area di Jenin esiste una vasta infrastruttura terroristica composta da centinaia di uomini armati di tutte le organizzazioni che pianificano e incitano ad attacchi. Inoltre, il padre dell’uomo che ha colpito ieri a Tel Aviv è un alto ufficiale delle forze di sicurezza dell’Autorità Palestinese con parenti affiliati a Fatah rimasti uccisi negli scontri con le forze dell’ordine israeliane.
Per i prossimi giorni le aspettative non sono certo allettanti
Da fonti qualificate giungono notizie di altri commando provenienti da Gaza, Ramallah e Jenin pronti ad entrare in azione in concomitanza il Ramadan e per i giorni a seguire, motivati dallo spirito di sacrificio “in nome di Allah”.
Attentato a Tel Aviv: la condanna di Abu Mazen
A sorpresa, però, il presidente dell’Autorità nazionale palestinese, Abu Mazen, ha condannato l’uccisione dei due civili in una sparatoria nel centro di Tel Aviv. Al tempo stesso, citato dalla Wafa, ha ribadito che l’uccisione di palestinesi ed israeliani conduce solo ad un deterioramento della situazione” in un periodo segnato dal Ramadan, dalla Pasqua ebraica e da quella cristiana. Abu Mazen ha poi sottolineato il “pericolo delle continue incursioni sulla Moschea Al Aqsa e le azioni provocatorie di gruppi di coloni estremisti”.