“Senza di lei non vado da nessuna parte”. Sono le parole di una donna ucraina, in lacrime e senza certezze per il futuro come i tanti che in questi giorni scappano dai bombardamenti russi, che stringe a sé la sua gatta e che, insieme alla figlia e alla nipote, momentaneamente trova riparo in un rifugio a Kiev. E come lei molti. Immagini di guerra, come altre, ma questa volta non sono solo rifugiati, ma rifugiati con animali al seguito. E non era mai accaduto. Almeno non in modo così imponente. Impressionante il numero di persone in fuga dall’Ucraina insieme ai propri animali domestici. Gatti nei trasportino, cani al guinzaglio o addirittura portati in spalla durante il viaggio dai loro proprietari, accoccolati insieme nelle cuccette dei treni o sui pullman, intere famiglie che ad abbandonarli non ci hanno pensato minimamente. E se è vero che “la civiltà di un popolo si misura da come questo tratta gli animali”, allora il popolo ucraino di civiltà sta dimostrando di averne da vendere.
Ucraina: la storia di Stepan, il gatto di Kharkiv scappato con la padrona
E tra tutti i quattrozampe in fuga dal conflitto ucraino c’è anche Stepan, un vero ‘influencer’ su Instagram con oltre un milione di follower, che ha fatto allarmare i suoi fan che dal 3 marzo, quando la guerra era già iniziata , per quasi due settimane non hanno visto né storie né post sull’account del felino tigrato di 13 anni che vive a Kharkiv, la seconda città del Paese, che si trova nel nord-est dell’Ucraina, pesantemente colpita dall’offensiva russa. Terribile l’esplosione in piazza della Libertà nei primissimi giorni dei bombardamenti. Ma proprio l’altro ieri, Anna, la proprietaria di Stepan, ha rassicurato i follower dell’account @loveyoustepan, aperto dalla stessa Anna nell’agosto del 2020 durante la pandemia Covid. Stepan insieme ad Anna erano in fuga verso la Francia, dove sono finalmente arrivati dopo un lungo e faticoso viaggio in Polonia. Della vicenda si è occupato addirittura il Washington Post, anche perché tra i follower del gatto più famoso dell’Ucraina figurerebbero molte celebrità, come riporta il quotidiano americano. Britney Spears, Diane Kruger è Hailey Bieber avrebbero infatti condiviso foto e video di Stepan sui loro profili. E lo scorso novembre Stepan sarebbe addirittura apparso in una pubblicità per Valentino. E chissà che ora i complottisti di guerra non trovino da ridire anche sulla temporanea scomparsa del felino dalle pagine social di Instagram e di Tik Tok gridando alla fake news sul sito bloccato per qualche giorno. Propaganda ucraina contro Putin anche questa? Ormai dai ‘negazionisti di guerra’ c’è da aspettarsi di tutto. Ma l’oscuramento dell’account ha comunque portato i fan a temere il peggio per il micione. Ma lo scorso mercoledì eccolo di nuovo in video, per la gioia immensa dei numerosi follower, che con oltre 14 mila messaggi avevano nei giorni precedenti lanciato l’allarme per l’assenza dalla rete dei suoi post.
Una vicenda a lieto fine quella di Stepan. Ma intanto non si ferma l’esodo del popolo ucraino che fugge dai bombardamenti russi, che scappa in fretta e furia portando con sé solo le cose essenziali, quello che si riesce a infilare spesso in una sola borsa. Un bagaglio che contiene tutto ciò che resta della propria vita. Ma non rinunciano all’affetto dei propri animali domestici, considerati a tutti gli effetti membri a quattro zampe della famiglia. Perché molte di queste persone hanno già perso la casa, gli affetti dei propri cari e rischiano di perdere anche la propria Nazione in questa folle guerra. Perdere anche il proprio gatto o il proprio cane significherebbe per loro vivere un altro dramma in una situazione già disperata.
“In Italia dovrebbero arrivarne circa tremila di animali, secondo le previsioni degli analisti, tra quelli che viaggiano al seguito delle famiglie e quelli salvati dal conflitto dalle associazioni del settore e accolti nei canili e nei gattili italiani”. È quanto ha reso noto nei giorni scorsi l’Aidaa, Associazione italiana difesa animali e ambiente.
E accoglierli sarà doveroso, un segno di civiltà. Al pari dell’accoglienza che il nostro Paese sta dando a questa popolazione martoriata. E poco importa se il barboncino o il micetto di turno non sono star dei social come Stepan, il micione di Kharkiv che ora fortunatamente è riuscito a raggiungere la Francia con la sua padrona. Anche se, almeno nel caso dei gatti, usare il termine ‘padrone’ non sarebbe propriamente corretto, al massimo potremmo definirli ‘rapporti di convivenza’ o al limite di ‘collaborazione con il referente umano’. Ma questa è un’altra storia della quale magari parleremo con più ‘leggerezza’ quando questa guerra finirà. E speriamo di poterne parlare presto.