Volodymyr Zelensky si rivolge a Putin e al popolo russo prima dell’attacco: l’Ucraina vuole la pace! Era passata da poco la mezzanotte, quando il Presidente ucraino tenta inutilmente l’ultima carta per fermare la bronzea e drammatica voce dei cannoni. Ma il telefono rimane ineluttabilmente muto. La decisione è stata già stata presa. La Russia attaccherà l’Ucraina, questione di poche ore.
Volodymyr Zelensky, in diretta televisiva, si rivolge dunque alla nazione con un accorato e drammatico discorso, ed in particolare lo fa indirizzandosi al popolo russo.
“Oggi ho tentato una conversazione telefonica con il presidente della Federazione Russa. Il risultato è il silenzio, anche se dovrebbe esserci silenzio nel Donbass. Quindi, oggi voglio rivolgermi a tutti i cittadini russi non come presidente: mi rivolgo ai cittadini russi come cittadino dell’Ucraina. Siamo separati da più di duemila chilometri di frontiera comune, lungo la quale si trovano oggi le vostre truppe: quasi 200.000 soldati, migliaia di veicoli da combattimento. La vostra leadership ha approvato il passo in avanti nel territorio di un altro paese. Questo passo può essere l’inizio di una grande guerra sul continente europeo. Tutto il mondo parla di quello che succederà un giorno. La motivazione potrebbe presentarsi in qualsiasi momento, una qualsiasi provocazione, una qualsiasi esplosione. Una scintilla che potrebbe far bruciare tutto. Vi è stato detto che questa fiammata porterà alla liberazione del popolo dell’Ucraina. Ma il popolo ucraino è libero, ricorda il suo passato e sta costruendo da solo il suo futuro. Costruire, non distruggere, come vi dicono ogni giorno in TV. L’Ucraina dei vostri notiziari e l’Ucraina nella vita reale sono due paesi completamente differenti e la differenza principale è che il nostro è autentico. Vi si dice che siamo nazisti. Ma come può una nazione che ha dato più di 8 milioni di vite per la vittoria sul nazismo sostenere il nazismo? Come posso essere io un nazista? Mio nonno ha passato tutta la guerra nella fanteria dell’esercito sovietico ed è morto come colonnello nell’Ucraina indipendente. Dicono che odiamo la cultura russa. Come si può odiare la cultura? Qualsiasi cultura. I paesi vicini si arricchiscono sempre l’un l’altro dal punto di vista della cultura. Tuttavia, questo non li rende un unico universo, non ci si dissolve in esso. Siamo diversi, ma questo non è un motivo per essere nemici. Vogliamo definire e costruire la nostra storia. Tranquillamente, tranquillamente e onestamente. Vi è stato detto che sto venendo ad attaccare il Donbass. Sparare e bombardare. Anche se le domande ci sono e sono molto semplici: sparare a chi? Per bombardare cosa? Donetsk? In cui sono stato decine di volte? Ho visto visi, occhi… La strada che percorrevo con gli amici, la Donbass Arena, dove tifavo con la gente del posto per i nostri ragazzi ucraini all’Europeo? Shcherbakov Park, dove abbiamo condiviso un drink quando i nostri ragazzi hanno perso? Lugansk? La casa dove vive la madre del mio migliore amico? Il luogo dove è sepolto il padre del mio migliore amico? Guardate, ora sto parlando in russo, ma nessuno in Russia capisce cosa voglio dire. Questi nomi, queste strade, questi eventi, sono tutti estranei, sconosciuti per voi. Questa è la nostra terra, questa è la nostra storia. Per cosa combatterai e con chi? Molti di voi sono stati in Ucraina. Molti di voi hanno parenti in Ucraina, alcuni di voi hanno studiato nelle università ucraine, sono stati amici degli ucraini. Conoscete il nostro carattere, la nostra gente, i nostri principi. Tu (popolo russo, ndr) sai cosa ci è caro. Quindi ascoltate la voce della ragione e del senso comune. Ascoltateci! Il popolo dell’Ucraina vuole la pace. Le autorità dell’Ucraina vogliono la pace. Vuole e sta facendo tutto il possibile. Non siamo soli, è vero. Molti paesi sostengono l’Ucraina in questo. Perché? Perché non si tratta di pace ad ogni costo, si tratta di pace e principi, di giustizia. Si tratta del diritto internazionale, del diritto all’autodeterminazione, del diritto di ogni società alla sicurezza e del diritto di ogni persona a vivere senza minacce. Tutto questo è importante per noi. È tutto importante per il mondo. So per certo che è importante. E noi lo sappiamo con certezza. Non vogliamo la guerra, guerra fredda, guerra calda, guerra ibrida. Ma se le truppe ci attaccano, se cercano di prendere il nostro paese, la nostra libertà, le nostre vite, le vite dei nostri figli, noi ci difenderemo. Non offensiva, ma difensiva. Quando attaccherete, vedrete i nostri visi. Non le nostre spalle, i nostri visi. La guerra è una grande disgrazia, e questa disgrazia ha un grande prezzo in tutti i sensi della parola. Le persone perdono denaro, reputazione, tenore di vita, libertà, ma soprattutto perdono i loro cari. In guerra tutto scarseggia, sempre. Quello che non manca è il dolore, il terrore, il sangue e la morte. Migliaia, decine di migliaia di morti. Vi si dice che l’Ucraina può rappresentare una minaccia per la Russia. Non lo era in passato, non lo è ora e non lo sarà in futuro. Voi chiedete garanzie di sicurezza alla NATO e noi chiediamo garanzie per la nostra sicurezza. La sicurezza dell’Ucraina da voi, dalla Russia e dagli altri garanti del Memorandum di Budapest. Oggi siamo fuori da qualsiasi alleanza di difesa. La sicurezza dell’Ucraina è legata alla sicurezza dei nostri vicini. Pertanto, oggi dobbiamo parlare della sicurezza di tutta l’Europa. Ma il nostro obiettivo principale è la pace in Ucraina e la sicurezza dei nostri cittadini. Per fare questo, siamo pronti a parlarne con tutti, compresi voi, in diverse forme, in qualsiasi luogo. La guerra toglierà le garanzie. Nessuno avrà più tutte le garanzie di sicurezza. Chi ne soffrirà di più? Il popolo. Chi le vuole di più? Il popolo. Chi può impedire che questo accada? Il popolo. Ci sono queste persone tra di voi? Sicuramente ci sono. Personaggi pubblici, giornalisti, musicisti, attori, atleti, scienziati, medici, blogger, stand-up comedians, analisti e molti altri. Gente comune, gente ordinaria, uomini, donne, vecchi, bambini, padri e soprattutto madri. Esattamente come la gente in Ucraina. Proprio come le autorità in Ucraina, non importa quanto cerchino di convincervi del contrario. So che il mio appello non sarà trasmesso dalla televisione russa, ma i cittadini russi devono vederlo e sapere la verità. E la verità è che dobbiamo fermarci prima che sia troppo tardi. E se la leadership russa non vuole sedersi per la pace con noi, forse si siederà con voi. I russi vogliono la guerra? Vorrei tanto rispondere a questa domanda, ma la risposta dipende solo da voi, cittadini della Federazione Russa”.
Tutto inutile. Erano a Mosca quasi le 6 del mattino (in Italia le 4), ed era in corso la riunione del Consiglio di Sicurezza Onu, quando Vladimir Putin ha annunciato in tv l’avvio dell’azione militare.