Mille body cam per poliziotti e carabinieri impegnati in attività di ordine pubblico. Per documentare eventi e tutelare uomini e donne delle forze dell’ordine. Ed era ora. E chi sostiene che questa dotazione non tuteli anche i cittadini o non ha mai partecipato ad una manifestazione o gioca sporco.
Insulti, minacce, sputi e le divise che non possono reagerire quando l’ordine dall’alto è quello. Costretti a subire per obbedire agli ordini per non creare situazioni di ulteriore pericolo infiammando gli animi di chi in piazza va solo cercando di creare il caos. Mantenere la calma per evitare il peggio. Ma spesso anche per evitare la gogna mediatica che si innesca contro poliziotti e carabinieri. Aggravata dalle restrizioni anti Covid che le divise devono far rispettare.
Una gogna mediatica che parte dai social, da Twitter a Telegram, una vera campagna di odio verso gli uomini e le donne della Polizia e dell’Arma. Un tam tam vergognoso che nasconde regie occulte che mirano chiaramente a destabilizzare non solo le forze dell’ordine, ma l’intero Paese. Perché quando si colpiscono i servitori dello Stato si mira a colpire lo Stato.
Ma finalmente dotare poliziotti e carabinieri delle telecamere indossabili, questo sono le body cam, significa dar loro modo di documentare quanto accade e di tutelare il personale in servizio, ma anche di isolare i violenti e i facinorosi e di permettere ai cittadini perbene di manifestare liberamente. Con il via libera alla nuova dotazione, con una circolare firmata dal capo della Polizia Lamberto Giannini, che assegna 700 body cam alla Polizia e 249 ai Carabinieri, verrà fugato ogni dubbio sua natura degli scontri. Mai più polemiche, da una parte e dall’altra. Per ora le telecamere saranno destinate ai rispettivi reparti mobili e battaglioni impegnati nelle operazioni di ordine pubblico.
Da tempo poliziotti e carabinieri chiedevano le telecamere. In troppi erano finiti sotto processo con accuse surreali. Finalmente il Garante della Privacy ha sciolto la riserva in merito alla loro concessione e il capo della Polizia, Giannini, ha dato il via alla dotazione ai reparti. “Si potranno registrare gli insulti e le aggressioni che subiamo, ciò che accade in prima linea durante le manifestazioni, le immagini delle telecamere verranno conservate per sei mesi, rendendo più efficace l’applicazione della legge, senza lasciare dubbi interpretativi durante i dibattiti in tribunale”, così Davide Satta, segretario generale aggiunto di Usic, Unione sindacale italiana Carabinieri. “A questo punto, auspichiamo che di questi strumenti vengano dotate anche le pattuglie in servizio sul territorio, per documentare quello che uomini e donne delle forze dell’ordine subiscono per strada”, conclude Satta.