Berlusconi non ha ancora deciso, ma già ringrazia. Dopo che ha mandato al manicomio la stampa, soprattutto di sinistra, e fatto saltare sulla sedia mezzo Parlamento, forse anche tre quarti, se la ride sotto i baffi. Un pandemonio. Letta, e per Letta intendiamo Enrico, che dovrebbe guidare le trattative Pd, almeno così riferiscono le fonti ufficiali, forse per non sminuirlo troppo nel ruolo di leader, ormai naviga a vista. E sembra un po’ Schettino sulla Costa Concordia. Il Matteo da Rignano, al secolo Renzi, che nega qualsiasi endorsement al Cavaliere. E che se fosse il contrario ce lo direbbe ora? A noi comuni mortali? In politica spesso le cose non sono mai come sembrano. Ma questa volta il tatticismo, a destra e a sinistra, potrebbe superare ogni fantasia.
Ma intanto Silvio, che ancora non ha sciolto la riserva, e lo ripetiamo, ha focalizzato su di sé il mondo.
Un fenomeno. Piaccia o meno, il Cavaliere è un fenomeno.
In pratica se domani mattina si svegliasse ad Arcore o a Villa Grande, dove si svolgono i vertici del centrodestra e non solo perché ha la casa spaziosa, ma perché chi tiene unite le fila di quei bricconcelli di Meloni e Salvini è sempre lui, e dicesse “amici abbiamo scherzato”, noi avremmo parlato per venti giorni del nulla. Ma che tutto questo “teatro” berlusconiano non sia servito a nulla toglietevelo dalla testa.
Perché B il piano B ce l’ha ben chiaro in mente, anche se proverà ad andare fino in fondo.
Nonostante Vittorio Sgarbi dia ormai per spacciata l’operazione Scoiattolo, il Cavaliere non scioglie la riserva. Mentre Matteo Salvini, in attesa del vertice del centrodestra, fa sapere di avere “una proposta che penso potrà essere convincente per molti ma non per tutti”.
E Giorgia Meloni ha in mente “un nome, anzi due, un uomo e una donna”.
“Omo, donna”, un po’ alla Carlo Verdone, ma ci sta.
E l’altra metà del cielo? Il caos, e neanche troppo calmo. Dalla parte dei sinistri, gialli e rossi, si cerca maldestramente di lasciar intendere che “va tutto bene madama la marchesa” con il segretario del Pd, Enrico Letta, il leader dei 5stelle Conte e il ministro Speranza, che twittano come fossero Qui, Quo e Qua. Identico post che inneggia alla responsabilità. Un copia e incolla imbarazzante.
E poi c’è il guru grillino, Beppe Grillo, indagato a Milano per traffico di influenze illecite nell’inchiesta sui soldi di Moby. Indagine che rende ancora più complicata da gestire la faccenda del Quirinale per i pentastellati, se ce ne fosse bisogno, che sono nell’occhio del ciclone.
Tutto questo mentre impazza il toto Quirinale. Un caleidoscopio di nomi, sempre i soliti, con qualche variazione sul tema e qualcuno che scivola nel dimenticatoio. Quasi scomparso Amato, ma si sussurra Letta. Non Enrico, ma lo zio Gianni. Al quale sarebbe dura per molti fare ‘no’ col ditino, che invece sventolano stizziti sotto il naso del Cavaliere.
Che poi, a dirla tutta, Berlusconi o Gianni Letta è come dire “se non è zuppa è pan bagnato”. Una bella ribollita toscana servita dal fedele Verdini avvistato dalle parti di Montecitorio? E se non Gianni Letta chi? Chissà. Intanto Silvio ancora una volta alla ribalta, e che ribalta, si diverte, si diverte un sacco.
I tavoli, le riunioni, gli incontri e le telefonate proseguono anche a favor di stampa, va detto. Leggere con chiarezza gli eventi, per noi comuni mortali è difficile. Ma forse anche per i più navigati commentatori politici. Perché la verità, quella vera, la sanno davvero in pochi. Tra questi il Cavaliere e pochi altri sui fidati. Il mainstream ha inserito nel cerchio magico, tra gli altri, Denis Verdini che verrebbe a Roma per andare dal dentista ma anche a fare altro. E questo “altro” è tessere le trame per piazzare a capo dello Stato qualcuno che forse potrebbe non essere necessariamente Berlusconi. Ma si parla solo di lui. Gli altri nomi fanno da corollario a quella che è l’ennesima “magia” politica di Silvio. Che piaccia o no, infatti, lui è già il king maker (termine tanto caro a chi commenta le attuali elezioni del Presidente della Repubblica). Se ne saranno accorti anche i commentatori che stanno facendo il gioco di B? Chissà! Eppure la sensazione è proprio questa: Berlusconi è l’attore principale e gli altri solo comparse. Alla fine il Cavaliere scoprirà le carte e il rischio è che rimangano tutti con un palmo di naso.
***Silvio Berlusconi. Foto Pasquale Carbone / Conterbo Press