Questa notte l’unità antiterrorismo della Polizia, Yamam, in collaborazione con l’Idf e lo Shin Bet (il servizio segreto interno di Israele) hanno individuato e arrestato nel villaggio di Silat al-Harithiya, nella zona di Jenin, il commando di sei terroristi che hanno compiuto l’attentato a Nablus, dove è stato assassinato un ragazzo israeliano.
Due dei fermati, i fratelli Ghaith e Omar Ahmed Yassin Jaradat, sarebbero stati individuati come gli assassini del giovane ebreo Yehuda Dimentman e del ferimento di altri 2 ragazzi israeliani.
Durante l’operazione delle forze di sicurezza di Israele, sono state sequestrate l’auto e le armi utilizzate per l’attentato.
Secondo quanto riferito da un portavoce dello Shin Bet, i fratelli Jaradat sarebbero gli autori materiali dell’omicidio, mentre gli altri 4 fermati, avrebbero ricoperto un ruolo logistico nell’attacco.
Contrariamente a quanto dichiarato da Hamas successivamente all’attacco terroristico, a cellula che ha condotto l’operazione Nablus sarebbe affiliata al Movimento Jihad islamico”.
Durante il fine settimana, le forze dell’IDF, del GSS e della polizia di frontiera avevano continuato a dare la caccia ai terroristi sospettati di aver compiuto l’attentato nei pressi dell’avamposto Chumash nell’area di Nablus, in Samaria.
Le forze israeliane hanno effettuato intense ricerche nel nord della Cisgiordania per diversi giorni dopo l’attacco, in cui Yehuda Dimentman è stato ucciso e altri due sono rimasti leggermente feriti.
Tre battaglioni di fanteria di truppe, insieme a forze speciali e unità di intelligence, erano subito stati schierati in Cisgiordania dopo l’attacco, mentre i militari, gli agenti dello Shin Bet e la polizia israeliana avevano perlustrato l’area alla ricerca degli assalitori.
I sei sospetti sono stati arrestati durante un raid notturno nel villaggio di Silat al-Harithiya, nel nord della Cisgiordania, e consegnati allo Shin Bet per l’interrogatorio.
Kochav, portavoce dell’Idf, ha affermato che i servizi di sicurezza israeliani hanno pianificato di interrogare i sospetti e raccogliere da loro informazioni che contribuirebbero a prevenire attacchi futuri.
I sospetti sono stati arrestati senza incidenti intorno alle 2.30 di questa notte.
Erano nascosti in diverse abitazioni del villaggio, e le forze di sicurezza hanno proceduto alla cattura senza ricorrere all’uso delle armi.
Lo Shin Bet ha riferito di avere recuperato le armi presumibilmente usate nell’attacco di giovedì, inclusi due fucili M -16 fucili e un mitra “Carl”, un’arma artigianale di produzione locale.
Nelle ultime settimane si è assistito a un aumento esponenziale degli attacchi terroristici, quattro dei quali avvenuti a Gerusalemme, ed il tutto sembra frutto di una strategia mirata strutturata dai vertici di Hamas, Jihad islamica, con il contributo dei neo-alleati di Hezbollah.
La contemporanea presenza a Beirut di Hasan Nasrallah, Ismail Hanyeh e Khaled Mesha’al, deporrebbe in tal senso.