Se in Italia il ritorno dei due marò, Massimiliano Latorre prima e Salvatore Girone poi, è stato accolto con soddisfazione e polemica, in India la partenza non è stata vista di buon grado. L‘opinione pubblica, la politica e la stampa sono apparse piuttosto divise. I recenti sviluppi del caso, a detta di molti, sono essenzialmente frutto dell’azione del primo ministro Narendra Modi. Proprio il protagonismo del premier ha suscitato diverse polemiche. Secondo il The Telegraph, quotidiano di Calcutta, il rientro in patria dell’ultimo dei due fucilieri di marina sarebbe legato a un accordo tra Italia e India sullo scambio di informazioni riguardanti la leader del Partito del Congresso indiano, Sonia Gandhi.
Proprio la Gandhi, sempre secondo quanto riportato dal The Telegraph, sarebbe coinvolta in uno scandalo di tangenti che riguarderebbe la fornitura di elicotteri da parte della AgustaWestland, società controllata da Finmeccanica. Le speculazioni intorno al caso di Girone e Latorre non si fermano qui. La stampa indiana, nei giorni immediatamente precedenti la decisione della Corte Suprema, in numerosi articoli, al limite della dietrologia, ha cercato di deviare l’attenzione su vicende fino ad allora sconosciute. È il caso del The Hindu, periodico in lingua inglese con sede a Chennai che, in un editoriale firmato da Kallol Bhattacherjee, sostiene che l’Italia avrebbe rimborsato le famiglie dei due pescatori del Kerala, rimasti uccisi nello scontro a fuoco con i due fucilieri di marina, attraverso l’azione di chiese locali. Una vicenda raccontata dall’ex ambasciatore indiano in Italia, K.P. Fabian, che al quotidiano avrebbe parlato di un suo incontro privato con Staffan De Mistura nella primavera del 2013. De Mistura, all’epoca inviato speciale del governo italiano per il caso marò, avrebbe rivelato all’ex ambasciatore dell’esistenza di un meccanismo di compensazione per i familiari delle vittime, che coinvolgeva direttamente diversi religiosi di Kollam e autorità ecclesiastiche del Kerala. Speculazioni che non sono state commentate né da De Mistura, né dal governo italiano. Critico si è dimostrato anche Outlook India, tra i più noti magazine in lingua inglese del paese che, in un corsivo dello scorso 26 maggio, ha criticato l’azione del governo Modi, accusando il premier di aver tradito la “promessa” di mantenere una linea dura sulla vicenda, fatta ai suoi elettori del Kerala durante la campagna elettorale del 2014. Sempre nello stesso articolo viene però evidenziata la volontà del governo indiano di non opporsi alla sentenza della Corte sulla base di considerazioni di tipo umanitario.
Non tutta la stampa si è però mostrata critica rispetto alla decisione della massima autorità giudiziaria. Il Deccan Chronicle, ad esempio, ha sottolineato come la scelta dei giudici sia basata sulla volontà di rispettare il verdetto del Tribunale arbitrale internazionale. Secondo gli editorialisti del quotidiano, la Corte ha agito nell’interesse della legge. Per concludere la vicenda, l’India deve aspettare il verdetto del tribunale internazionale. Insomma, il Paese si mostra piuttosto diviso sulla questione dei marò e sulla decisione della Corte Suprema. Divisioni che riflettono i numerosi interessi economico- politici che sembrano guidare le scelte dei partiti indiani che ricadono, inevitabilmente, sulle scelte editoriali di buona parte della stampa locale.
Il ritorno di Salvatore Girone in Italia ha riacceso i riflettori sul caso dei due fucilieri di marina, accusati di aver ucciso due pescatori del Kerala nel febbraio del 2012. Dopo l’autorizzazione concessa dalla Corte Suprema indiana, Girone ha ottenuto un Exit Visa da parte delle autorità indiane che gli ha consentito di lasciare il Paese. La Corte di New Delhi ha deciso così di rendere immediatamente esecutivo l’ordine del Tribunale arbitrale internazionale dell’Aja e concedere all’ultimo dei due marò la possibilità di rientrare in Italia per tutta la durata del procedimento arbitrale. Nel settembre del 2014 la stessa Corte aveva concesso a Massimiliano Latorre di rientrare a causa delle sue condizioni di salute.