Magistrato ucciso in Congo: sospetti sui legami tra forze armate e gruppi ribelli.
Nella Repubblica democratica del Congo, il capo del tribunale militare, William Assani, è stato ucciso in un’imboscata. L’agguato è avvenuto nella zona di Rutshuru, la stessa dove solo due settimane fa è stato assassinato l’ambasciatore italiano nella RDC, Luca Attanasio, il carabinieri di scorta, Vittorio Iacovacci, e l’autista del Programma alimentare mondiale (Pam) Mustapha Milambo.
Il colonnello Lumbu, comandante del 3409° reggimento delle Forze Armate della Repubblica Democratica del Congo (FARDC) con sede a Kahunga, all’ingresso nord di Kiwanja, che era a capo del convoglio, è rimasto gravemente ferito nella stessa imboscata, così come alcuni dei suoi uomini, ed è stato ricoverato presso il Rutshuru General Hospital. Anche la salma del magistrato deceduto è stata portata all’obitorio dello stesso ospedale.
Al momento non è però chiaro se il magistrato stesse conducendo le indagini relative alla morte del nostro ambasciatore in RDC, Luca Attanasio, del carabiniere Iacovacci e di Mustapha Milambo.
Magistrato ucciso in Congo: critiche su certi legami tra FARDC e gruppi armati
Secondo le informazioni pervenute, martedì 2 marzo 2021 intorno alle 19, il convoglio del magistrato militare è caduto in un’imboscata, attaccato da un gruppo di uomini armati nei pressi di Katale. Pare che l’attacco sia avvenuto nell’area controllata dal 3416° reggimento FARDC, il cui quartier generale è a Rumangabo, a meno di 10 km dal luogo dell’imboscata. Il portavoce delle autorità sul posto, il maggiore Njike Kaiko, inizialmente affermò che l’identità degli aggressori non era ancora nota, ma che presto si sarebbe riusciti a smascherare l’identità e il nascondiglio degli autori di questo efferato omicidio. Solo dopo si venne a sapere che l’aggressore, ucciso nello scontro a fuoco, sarebbe stato identificato come un soldato delle FARDC, nello specifico “il responsabile dell’intelligence all’interno del 3416° reggimento”. “Abbiamo sempre criticato certi comportamenti delle FARDC che collaborano con i gruppi armati”, ha spiegato Jean-Claude Bambaze, presidente dell’organizzazione della società civile.
L’amministratore del territorio di Rutshuru, Justin Mukanya, parlando ai media locali, riferì che hanno sempre denunciato la corruzione galoppante tra le FARDC così come la loro frequente collaborazione con i gruppi armati che a turno flagellano il territorio. Persino il cardinale Fridolin Ambongo Besungu, durante la messa di ringraziamento officiata proprio la sera di martedì 2 marzo nella cattedrale di Notre-Dame du Congo in Lingwala, in memoria dei caduti italiani, ha ritenuto che si fosse ormai raggiunto il colmo, e che la situazione del Kivu andava affrontata con serietà e fermezza da parte del presidente Félix Tshisekedi, presente alla funzione religiosa.
Lo scontento popolare nella regione orientale continua a crescere e non si può più far finta che nulla stia accadendo.
A poco più di una settimana dall’uccisione dell’ambasciatore Luca Attanasio e del carabiniere Vittorio Iacovacci, il tratto di percorrenza Goma-Rutshuru, nella regione del Nord Kivu (RDC), si conferma dunque una strada maledetta.
Il coinvolgimento delle FARDC in questi attacchi a sorpresa, e soprattutto in questa precisa parte del paese, comincia forse a risuonare troppo spesso e lascia pensare. Forse non è così scontato che dietro tutti gli incidenti avvenuti in questa regione ci sia sempre il gruppo di FLDR, continuamente additato dalle autorità di Kinshasa quale capro espiatorio di questi atti scellerati.