Usa, cambio al vertice: see you soon, Donald.
Eccentrico, imprevedibile, volubile ma soprattutto odiato dal mondo radical chic e politicamente corretto. Dopo 4 anni, Donald Trump lascia la Casa Bianca e la presidenza degli Stati Uniti d’America. Anni di rottura, divisi, e vissuti dagli Stati Uniti sempre sulle montagne russe guidate da un presidente diverso da quello che l’establishment mondiale preferisce. Anni che hanno cambiato profondamente l’America, anche se i suoi detrattori non lo ammetteranno mai.
Ma Trump, il tycoon, è anche il presidente che chiude il suo mandato senza guerre. Persino il premio Nobel per la pace, Barack Obama, in 8 anni di mandato, ha coinvolto gli Stati Uniti in più di un conflitto.
Si dirà: questo non basta a salvare l’immagine di un presidente che si è comportato da razzista (inasprendo i controlli sulla frontiera con il Messico e vietando l’ingresso in Usa di cittadini provenienti da Paesi musulmani), sovranista (American first è stato il suo slogan dall’inizio della campagna elettorale che lo portò all’elezione del 2016), anti ecologista (si è ritirato dall’accordo sul clima), pazzo e pericoloso (si è ritirato dall’accordo sul nucleare con l’Iran tanto voluto da Obama). E poi la posizione contro la Cina che ha sconvolto i piani dei veterocomunisti sparsi nel mondo.
Ma non si tratta di salvare l’immagine di Trump perché, piaccia o no, Donald Trump è tutte queste cose insieme e gli effetti della sua presidenza non termineranno con l’insediamento di Joe Biden. Quest’ultimo è esattamente nelle corde di quell’establishment democratico mondiale a cui Trump non piaceva ed è un politico d’esperienza che sa come gestire anche il deep state.
Adesso per gli Stati Uniti inizia un nuovo corso, sotto i migliori auspici della retorica del politicamente corretto che, negli anni, non è riuscita ad apprezzare persino l’eleganza e la bellezza di Melania Trump. Al netto delle ipotetiche divergenze con il marito, la First lady è stata un’icona di stile e eleganza anche se l’establishment non lo ammetterà mai. È sempre stato più facile trovare ogni piccolo neo per attaccarla, piuttosto che apprezzarne la bellezza statuaria e lo stile. Ma tant’è. Melania Trump, immaginiamo, sopravviverà lo stesso anche fuori dalla Casa Bianca, magari meglio dei 4 anni trascorsi a schivare il fango lanciato da isteriche compagini di critici di ogni risma. Magari, cara Melania, era solo gelosia per le tue gambe da urlo e l’incedere maestoso.
Donald Trump, dall’alto del biondo platino dei suoi capelli, non sarà dimenticato facilmente. In America, milioni di persone lo hanno votato e, con buona pace dei democratici e anche un po’ dei repubblicani, quei voti sono suoi. Resta da chiedersi come e quando li userà.