Il Recovery Fund: un’occasione da non perdere per il Sistema Sicurezza del Paese.
Sei missioni, sedici componenti e quarantasette linee di intervento: sono i numeri del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. E in tutto questo non ha trovato spazio nemmeno l’ombra di una strategia di rilancio del Sistema Sicurezza del Paese. Un errore macroscopico, è evidente, figlio di una grave miopia: senza investimenti sulla Sicurezza non ci può essere rilancio economico, industriale e infrastrutturale ed è impossibile anche solo immaginare di colmare i divari territoriali e di liberare il potenziale inespresso di sviluppo del Mezzogiorno. Il motivo è evidente: la criminalità organizzata si sta già preparando a mettere le mani sui soldi del Recovery Fund.
Per questo, dei circa 230 miliardi di risorse europee in arrivo, ne servirebbero almeno 5 per restituire alle Forze di Polizia quell’efficacia e quell’efficienza che avevano prima della stagione dei tagli lineari, del blocco del turn over, dei vuoti di organico vicini alle 50.000 unità. In assenza di un simile investimento, il pieno controllo del territorio resterà una chimera e i tempi di intervento continueranno ad allungarsi, aumentando la percezione d’insicurezza dei cittadini. Senza dimenticare che gli appartenenti alle Forze di Polizia italiane hanno il poco edificante primato di essere i peggio retribuiti rispetto al Pil nazionale: la retribuzione di un’ora di lavoro straordinario è di 5,95 euro e le indennità operative, che dovrebbero remunerare le attività più rischiose, sono bloccate da circa vent’anni. Non si può continuare ad agire solo sull’onda dell’emotività, senza una visione, invocando la presenza di un Poliziotto o di un Carabiniere a ogni angolo di strada appena accade qualche fatto eclatante, per poi dimenticarsene un minuto dopo. Il sistema Sicurezza del Paese deve essere organizzato in modo da poter far fronte a qualsiasi crisi, anche sanitaria, senza rincorrere i fatti ma anticipandoli. Invece, nel mezzo di una pandemia, ci siamo trovati a fare i conti con la drammatica carenza di risorse umane e di supporti tecnico-logistici a fronte della necessità di moltiplicare le attività di controllo del territorio per assicurare il rispetto del lockdown e del coprifuoco. La Sicurezza è e rimane uno degli asset principali su cui investire per il rilancio del Paese e il Recovery Fund è l’unica l’occasione per farlo: non va sprecata.
**Domenico Pianese segretario generale Coisp, Sindacato indipendente di Polizia