Il terrorismo in Francia è un incubo da cui il Paese non riesce ad uscire. Due attentati sono stati sventati nel 2020, 33 dal 2017. Mentre in Mali, in una settimana, cinque militari sono stati uccisi da ordigni esplosivi improvvisati. In totale, dal 2013 sono 50 i soldati francesi uccisi nel Sahel nelle operazioni anti-jihadiste Serval e poi Barkhane. Un bilancio impietoso che vede la Francia ancora estremamente esposta al rischio terrorismo di matrice islamista sia interno che esterno.
Terrorismo in Francia: nel 2020 sventati 2 attentati
Il 3 gennaio, in un’intervista rilasciata alla radio ‘Europe 1’, Laurent Nunez, ex sottosegretario all’Interno del governo francese e coordinatore nazionale dell’intelligence e della lotta contro il terrorismo (Cnrlt), ha parlato di “minaccia endogena” “sempre molto presente” nel Paese. Pertanto, ha aggiunto, “è molto più complicato individuarla in anticipo con degli individui che ancora non si conoscono”. Nunez ha dunque rivelato che “nel 2020 due attentati sono stati sventati. Dal 2017 ne sono stati sventati 33 grazie all’impegno dei servizi di intelligence francese alla lotta antiterroristica”.
Altri, però, sono sfuggiti alle investigazioni preventive di intelligence e Antiterrorismo. Tra settembre e ottobre 2020, tre attentati di matrice islamista hanno sconvolto la Francia e l’Europa. Il 29 ottobre scorso, il 21enne tunisino Brahim Aoussaoui, aveva ucciso tre persone all’interno della Cattedrale di Notre Dame a Nizza. Il 16 ottobre un 18enne rifugiato ceceno, Abdoullakh Anzorov, ha decapitato l’insegnante Samuel Paty in un sobborgo fuori Parigi per vendicarsi delle vignette satiriche su Maometto pubblicate da Charlie Hebdo e commentate dal docente durante una lezione. A settembre Zaher Hassan Mahmood si è presentato armato di coltello fuori dall’ex sede del settimanale Charlie Hebdo, ferendo due persone.
In Mali uccisi 5 soldati francesi in una settimana
Ma la Francia è nel mirino del terrorismo islamista anche all’estero. In una settimana, 5 soldati francesi sono stati uccisi in Mali a seguito di attacchi compiuti con ordigni esplosivi improvvisati (Ied). Due soldati francesi sono stati uccisi e un terzo è rimasto ferito sabato 2 gennaio, nel nord-est del Mali. Il lunedì precedente, invece, sono morti altri tre militari in circostanze simili. Un attacco rivendicato dal Gruppo di sostegno per l’Islam e i musulmani (GSIM), affiliato ad Al-Qaida. Tutti i militari uccisi facevano parte dell’operazione antiterrorismo ‘Barkhane’, attiva nel Sahel dal 2014. E adesso che il bilancio dei soldati francesi uccisi è salito a 50, la Francia pensa ad un ridimensionamento della forza ‘Barkhane’ e afferma di essere aperta a negoziati con i gruppi saheliani, ad eccezione della leadership di Al Qaeda e del gruppo dello Stato islamico.
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