Il covid e l’inconsapevole aiuto della pandemia all’ambiente.
Nella tragedia di vite spezzate ed economia collassata, la pandemia da covid-19 ha portato a un progressivo miglioramento dell’aria. Un inconsapevole aiuto nella prevenzione dell’ambiente.
Secondo un nuovo studio, i blocchi in Cina e in Europa per arginare la diffusione del virus hanno portato a una migliore qualità dell’aria e questo ha permesso la salvezza di molte vite. I ricercatori hanno scoperto che le concentrazioni di particolato fine (PM2,5) sono diminuite del 30% in Cina e del 17% in alcune parti dell’Europa. In particolare le PM2,5 sono minuscole particelle sospese nell’aria che provengono dalla combustione, comprese le emissioni industriali, i trasporti, gli incendi e le reazioni chimiche degli inquinanti nell’atmosfera.
Controllare la qualità dell’aria è necessario
“Consideriamo questi blocchi come il primo esperimento globale di scenari forzati a basse emissioni”, ha affermato la ricercatrice Paola Crippa, assistente professore presso il dipartimento di ingegneria civile e ambientale e scienze della terra presso l’Università di Notre Dame, in Indiana. “Questo esperimento unico nel mondo reale ci mostra che forti miglioramenti in aree gravemente inquinate sono ottenibili anche a breve termine se vengono attuate misure forti”, ha aggiunto.
Il team di Crippa ha utilizzato simulazioni al computer che includevano concentrazioni di particolato da oltre 2.500 siti in Europa e Cina. Il team ha stimato i tassi di morte prematura rispetto a diversi scenari di ripresa economica.
“La parte più sorprendente di questo lavoro è legata all’impatto sulla salute umana dovuti ai miglioramenti della qualità dell’aria. In Cina in particolare e’ stato alquanto inaspettato vedere che il numero di vittime evitate a lungo termine a causa di miglioramenti della qualità dell’aria è simile alle vittime correlate al COVID-19. Questi risultati sottolineano la gravità dei problemi legati a questa qualità in alcune aree del mondo e la necessità di un’azione immediata “, ha detto Crippa in un comunicato stampa di Notre Dame.
Da febbraio a marzo in Cina sono state evitate 24.200 morti premature associate al PM2,5 rispetto a 3.309 morti per covid-19 segnalate, e i miglioramenti della qualità dell’aria sono stati diffusi in tutta la Cina a causa delle misure di lockdown effettuate.
La situazione in Europa è completamente diversa
I decessi correlati a covid-19 erano più alti in Europa rispetto alla Cina, ma si stima che 2.190 decessi siano stati comunque evitati durante il blocco rispetto alle medie tra il 2016 e il 2019. In particolare le morti evitate sono state circa 287.000 in Cina e 29.500 in Europa.
Lo studio ha dimostrato che se interventi di scala adottati per affrontare la pandemia di covid-19 fossero ampiamente e sistematicamente applicati, si potrebbero ottenere progressi sostanziali verso la soluzione della crisi ambientale e sanitaria più urgente del nostro tempo.
Ne consegue che le strategie per migliorare la qualità dell’aria potrebbero includere sovvenzioni ai veicoli elettrici, dare priorità ai trasporti pubblici e limitazioni più rigorose delle emissioni per le industrie.