“Troppi influencer, pochi politici”. È l’amaro commento, quasi profetico, di qualche giorno fa, di un amico che di politica ne sa più di me, alle imbarazzanti azzuffatine tra partiti guidati da pseudo leader, in un Paese guidato da uno pseudo governo. Capriole, giravolte, repentine marce indietro su ogni cosa. Inseguendo il proprio tornaconto del momento. Livelli bassissimi di politica nella nostra povera Patria.
Ma gli influencer seduti tra i banchi della maggioranza pare non bastino più. Ora il premier manda a chiamare anche quelli che l’influencer lo fanno di professione. Il governo allo sbando sulla gestione Covid, e non solo, cerca rinforzi. Ma continua a guardarsi bene dall’informare l’opposizione delle proprie decisioni sulla gestione della pandemia. Non uno squillo a Salvini e neanche a Giorgia Meloni. Sono espressione di un’ampia parte dell’elettorato, ma questo a Conte non interessa o forse aveva esaurito il credito sul cellulare, chissà.
Cerca rinforzi bussando a Fedez e a Chiara Ferragni. Novelli ambasciatori anti-Covid. Sissignori. Il presidente del Consiglio chiama il rapper e la sua compagna perché diffondano il messaggio di indossare la mascherina. Che è cosa buona e giusta indossarla, sia chiaro. Ma ce lo deve venire a dire Fedez?
Ma ve lo immaginate Cossiga che chiama Pippo Baudo?
O Andreotti che chiede aiuto a Raffaella Carrà?
È cambiato il modo di comunicare, obietteranno quelli bravi. Ora passa tutto dai social.
E i politici che li paghiamo a fare?
Se c’è un’emergenza cacciamo soldi, nostri, per una task force.
Alla comunicazione ci pensa Fedez.
Se qualcosa va storto è sempre colpa nostra e mai di chi ci governa.
E allora?
È evidente che gli influencer al potere non funzionano più. E anche virologi e tuttologi non convincono. Quel continuo darsi sulla voce nelle ormai quotidiane ospitate nei salotti televisivi. Quella gara estenuante a chi ce l’ha più grosso. L’apologia del terrore ad ogni ora del giorno ha fiaccato anche gli italiani più ligi. Che iniziano a diffidare e non li ascoltano più.
E allora il lampo di genio di Conte. Se gli influencer istituzionali non funzionano più chiamiamo quelli veri.
Un segno dei tempi, dicevamo? O un segno che il premier Conte e la sua combriccola hanno fatto il loro tempo e che sia giunta l’ora di sbaraccare la baracca, ma soprattutto i burattini?
Dov’è finito il contatto con la “ggente”, quello sbandierato dal Movimento cinque stelle? Quelli che hanno “incoronato” Conte a capo degli italiani. Per ben due volte, mica una sola. Ora ci si attacca alla cornetta e si chiama il signor Fedez perché faccia da tramite. Con tutto il rispetto per la persona, ma che c’azzecca? Perché sa parlare ai giovani?
Ma solo a me sembra gravissimo che il capo di un governo non sia in grado di comunicare con la nuova generazione? Che non sia in grado di improntare un dialogo su un tema così importante come la prevenzione al contagio del virus con coloro che sono il nostro futuro?
Qualcuno dice che il premier sia stato abile nel contattare le persone giuste per diffondere il messaggio sull’uso della mascherina.
Avrà preso coscienza di essere lui quello sbagliato?