Quante volte abbiamo tentato di sfuggire alle problematiche quotidiane rifugiandoci in alcol, droghe o altro? Oggi vi parlo di un argomento diverso dal solito, e forse vi sorprenderà. Ma il tema che voglio affrontare non è lontano dagli abituali, anche se in apparenza potrebbe sembrare.
Sono pochi gli ‘innocenti’ che potranno dire “io no, assolutamente”. Valutati i dati del consumo di alcolici in Italia, infatti, si rileva un tasso crescente, anche in modo esponenziale, del consumo di bevande che vanno dal 4.7% al 17% di contenuto alcolico. E questo soprattutto tra i giovani.
Consumo di alcol
“Tra il 2016 e il 2019 – si legge in un report dell’Istituto superiore di sanità – meno della metà degli adulti in Italia, fra i 18 e i 69 anni, dichiara di non consumare bevande alcoliche, ma 1 persona su 6 ne fa un consumo a “maggior rischio” per la salute, per quantità o modalità di assunzione. Questi sono più frequentemente giovani (fra i 18-24enni la quota sfiora il 34%), uomini e persone socialmente più avvantaggiate, senza difficoltà economiche o con un alto livello di istruzione. È preoccupante il numero di persone che assume alcol pur avendo una controindicazione assoluta, come i pazienti con malattie del fegato, fra i quali quasi 1 persona su 2 dichiara di aver consumato alcol nei 30 giorni precedenti l’intervista; ma anche fra le donne in gravidanza fra le quali a consumare alcol è 1 su 6; fra le donne che allattano al seno la quota aumenta a 1 su 5.Il consumo di alcol a “maggior rischio” resta una prerogativa dei residenti nel Nord Italia (con un trend in aumento) in particolare nelle PA di Bolzano e Trento, in Friuli Venezia Giulia e anche in Veneto dove si registrano le percentuali più alte. Molise e Sardegna sono le Regioni del Sud in cui la percentuale di consumatori di alcol a “maggior rischio” è più alta della media nazionale; tuttavia mediamente nelle Regioni meridionali inizia a intravedersi un trend in riduzione. Anche il consumo di tipo binge è una prerogativa del Nord Italia (dove si registra anche un aumento dal 2010) e in particolare del Nord Est, ma ancora una volta il Molise si distingue fra le Regioni meridionali e fa registrare una delle quote più alte nel Paese di binge drinker. L’attenzione degli operatori sanitari al problema dell’abuso di alcol appare ancora troppo bassa: appena il 6% dei consumatori a “maggior rischio” riferisce di aver ricevuto il consiglio di bere meno”.
Ma di sicuro il fenomeno non è da addebitare ai ragazzi/e. Il consumo di alcolici, infatti, è frutto anche di situazioni che vanno dai problemi familiari al lavoro e, in modo più incidente, dal vizio.
Sono tanti i rimedi proposti anche dalla “rete”: dai ricoveri nelle terapie alternative, ai gruppi di recupero. Ma quanti di questi funzionano veramente?
La realtà, forse, è un’altra. Tutti, indistintamente, attraversiamo periodi particolarmente difficili che portano a facili vie di fuga. Ma questo non deve essere un giustificativo per chi abusa di sostanze alcoliche e/o alternative, piuttosto potrebbe costituire una base di studi seri sulle terapie da applicare nei diversi casi e, in molti di questi, in modalità “urgente”.
È inutile dire all’alcolista che dovrebbe smettere di bere o al tossicodipendente di drogarsi, sono banalità.
Piuttosto, bisognerebbe proporre via alternative (e non la “cura del sonno” o le specialità farmaceutiche predisposte all’occorrenza), perché l’alcolista rimarrà tale per sempre, anche se con periodi di completa astinenza. Ma se questi fossero supportati da un’adeguata terapia, probabilmente il “vizioso” potrebbe astenersi dal consumo esagerato di alcool o altro.
Le problematiche sociali che ci affliggono costituiscono, forse, una delle principali ragioni del ricorso a sostanze eccitanti o “calmanti” (per dirla in parole comprensibili). Quindi, alla base di tutto una seria presa di responsabilità delle Autorità competenti potrebbe contribuire a un deciso calo del fenomeno, se non alla sua scomparsa.
Ma questo certamente, non vuole essere un’accusa indiscriminata al consumo di bevande alcoliche. Ben vengano le libagioni dispensate durante feste e occasioni di incontro. Il problema sta nel fermarsi al momento opportuno…
Dunque, cari politici, ascoltate il Conte Max: evitate di bere alcol prima di decidere le sorti di un Paese o addirittura di una Unione…!!