Chiodi a tre punte posti sull’autostrada Torino-Bardonecchia hanno danneggiato i pneumatici dei furgoni dei contingenti di Polizia diretti al cantiere Tav di Chiomonte. È accaduto nella notte tra sabato e domenica, quando la colonna di mezzi della Polizia stava percorrendo la galleria “Cels” dell’autostrada A32 che da Torino li avrebbe condotti in Val di Susa per il consueto turno di vigilanza ai cantieri della contestata opera in fase di costruzione che servirà a potenziare la velocità del traffico ferroviario sulla tratta Torino-Lione.
Nessuno degli agenti trasportati è rimasto ferito ma la colonna dei mezzi dei Reparti Mobili di Polizia, Carabinieri e Guardia di finanza è rimasta bloccata a lungo per consentire la riparazione dei pneumatici e la messa in sicurezza del piano autostradale. Sono rimasti danneggiati un furgone dei Carabinieri, uno della Guardia di finanza e uno del Reparto Mobile della Polizia di Stato, oltre all’auto di un funzionario.
Nessun dubbio sulla matrice del gesto di chiara ispirazione anarchica mirato a contestare, con metodi di stampo terroristico, la prosecuzione dei lavori al cantiere e l’impegno delle Forze di Polizia per il mantenimento dell’ordine pubblico nella zona.
L’episodio segue di pochi giorni quello del 24-25 giugno scorsi quando gli attivisti No Tav avevano assediato i Reparti di Polizia presso la struttura che li ospita con il lancio di bombe carta, petardi e fumogeni.
Sui ripetuti attacchi contro le Forze dell’ordine indaga la Digos torinese.
Ma la violenza degli antagonisti che si oppongono alla continuazione dei lavori nel cantiere era riesplosa sino dalla fine di maggio quando, pur in un periodo di pandemia da Coronavirus, erano state numerose le manifestazioni nella zona interessata dai lavori.
I sindacati di Polizia hanno invitato il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, a prendere immediati provvedimenti contro le frange più violente degli antagonisti che, pur consci della sconfitta patita con l’approvazione del progetto Tav, continuano ad attentare all’incolumità dei poliziotti.
Per la Fsp (federazione dei sindacati di polizia), “questo è terrorismo, attacchi diretti indiscriminatamente a chiunque. Urgono risposte diverse”
Secondo Valter Mazzetti, rappresentante del sindacato, “bisogna riflettere sulla tragedia che si sarebbe potuta verificare ove mai a rimanere coinvolti fossero stati dei civili. L’escalation di violenza che si registra in prossimità del cantiere della Tav richiede con urgenza risposte diverse da quelle adottate fin qui. Non sono ammesse leggerezze quando c’è in ballo la vita degli operatori in divisa, per non parlare di quella della popolazione. Protestare è una cosa, attentare all’incolumità pubblica è cosa ben diversa. La protesta è sacrosanta, il terrorismo non è minimamente ammissibile. Ora confidiamo che rapide indagini possano assicurare alla pronuncia della giustizia i responsabili di questa violenza delirante… una pronuncia ferma e severa”.
Per il Siulp, inoltre, “l’unica risposta che uno Stato di diritto che salvaguarda la propria autorità e la propria volontà politica, non può che essere tolleranza zero”.
“Non si esiti più un secondo – aggiunge il sindacato nella nota – ad agire nei confronti di chi sta elevando pericolosamente il livello dello scontro. Qualunque ulteriore tentennamento da parte delle autorità, non potrà che essere considerato un’ulteriore debolezzaPer le rappresentanze degli uomini in uniforme”.
Il silenzio del Governo di fronte all’escalation di episodi di violenza è effettivamente imbarazzante. Per i partiti di opposizione l’immobilismo dell’esecutivo corrisponde a un atto di complicità frutto del pedaggio che il PD e Conte devono pagare alle posizioni di anacronistico fanatismo dei 5 stelle.